giovedì 26 aprile 2012

Star bene

Pensavo:
- se uno sta bene fisicamente non è detto si senta bene, potrebbe essere depresso, triste, scontento
- se uno è forte di spirito, invece, non c'è malattia che lo stenda.
Beh, è una cosa interessante su cui meditare....


È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla (Gv 6,63)

Benedetta Bianchi Porro nasce nel 1936 a Dovadola, piccolo paese in provincia di Forlì, e muore a Sirmione nel 1964, a ventisette anni, consumata da una terribile malattia.

E' una straordinaria figura di giovane santa del nostro tempo, intelligente e sensibile, innamorata della vita e umanamente tanto ricca da legare a sè schiere di amici. 

Benedetta lotta caparbiamente contro il proprio male cercando di realizzare il suo sogno: diventare medico e consacrarsi all'aiuto degli altri.
A diciassette anni si iscrive alla facoltà di Medicina a Milano, ma sarà costretta ad arrendersi dopo aver sostenuto l'ultimo esame del corso.
E' un calvario indicibile il suo, in cui, con il progredire della malattia, si alternano momenti di sconforto e straordinari slanci di entusiasmo di fronte ai doni dell'amicizia, alle bellezze del creato, alla percezione sempre più intensa della vicinanza di Dio. 
Infine, è proprio nel mistero della croce, mistero di amore e di dolore, che Benedetta trova una ragione alle proprie sofferenze e attinge la forza per viverle e accettarle con serenità.
Benedetta è stata dichiarata venerabile nel 1994 e non sembra lontano il giorno in cui verrà proclamata beata.



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