Ieri sera, tornavo a casa, in macchina, sotto l'acqua:
paesello deserto, pioggia e pozzanghere, desiderio di casa, lampioni, strisce pedonali e .... semaforo.
Di quelli con il timer.
Nessuno in giro, arrivo io: ....., 2, 1, giallo. Ce l'ho fatta.
.... ma no, dopo 10 m un'altro semaforo, stessa sincronizzazione: questo, però, preso quando dal giallo è passato al rosso.
Sintesi: ho preso una multa (telecamera) con perdita punti.
Damn!
Senso di malessere, di incazzatura per la mia stupidità (il timer era ben in vista!!), per i punti persi, per i soldi regalati... poi, poi, poi.... mi è tornato in mente: chiedevo, da un po', al Signore di conoscere il senso del peccato.
Perché, onestamente, non ce l'ho.
O faccio qualcosa di veramente eclatante, o - altrimenti - non ho tutto questo senso dell'offesa, pur avendo ben presente che solo svegliandomi inizio a peccare.
Ma riconoscere il peccato ed averne il senso è, per me, una bella differenza.
Ed allora ho chiesto, nella mia meditazione/preghiera quotidiana, che me lo concedesse, per poter iniziare a correggermi.
Non c'è come comprendere qualcosa per iniziare a vivere con quella consapevolezza.
E, poi, questo.
Segno, visibile, di qualcos'altro, intangibile.
Riassumo.
Errore in arrivo ben segnalato, errore compiuto nonostante tutto, giudizio (multa) giusta e senso di schifo per aver compiuto l'errore nonostante lo vedessi arrivare, con tutte le sue conseguenze...
Beh, io ho iniziato a ridere, e di gusto.
A sghignazzare.
Ed ho detto grazie, mio Signore.
A domanda, corretta, rispondi. Sempre.
Non come avrei voluto, ma direi che così non lo dimentico più.
Quindi è come vuoi Tu. Ed è questo l'importante, per me.
Ti adoro.
Sei - per davvero - il massimo :-)
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