mercoledì 11 aprile 2012

Miracolo in Ungheria

Al tempo del blocco sovietico in Ungheria, una maestra di scuola, atea, non vedeva di buon occhio la religione cattolica e, tanto meno, approvava che alcuni di loro, prima di recarsi alla scuola, passassero in Chiesa a fare la Comunione.
Li aveva tutti identificati e li maltrattava come pecore nere da raddrizzare.
In particolare Angela, una bimba di 10 anni, che chiese al Parroco di darle la Comunione ogni mattina.
Lo stesso Parroco era titubante perché temeva la reazione della maestra, ma Angela disse: "Non importa se sono maltrattata a scuola, Gesù ha certo sofferto più di me, quando gli sputarono addosso".
Un giorno la maestra volle fare un gioco crudele con la speranza di eliminare quella che lei chiamava la fede inutile che infestava la scuola.

Coinvolse Angela in un gioco cattivo di domande e risposte:
"Che cosa fai se i tuoi genitori ti chiamano?"
"Vado", rispose la bimba.
"E se chiamano lo spazzacamino?"
"Egli viene".
"Ma se chiamano la nonna morta o Cappuccetto rosso o Pollicino, questi non potranno venire l'una perché non esiste più, le altre perché sono fiabe. Solo chi esiste può venire quando è chiamato! C'è qualcuno di voi che crede in Gesù Bambino?
Molte vocine risposero: "Sì, sì!".
"Allora se veramente Gesù Bambino esiste ed è vivo come dicono, provate tutti in coro a chiamarlo e Lui dovrà venire".
I bambini rimasero interdetti. Angela divenne pallidissima. Il dubbio cominciava ad insinuarsi. Nessuno aveva coraggio di chiamare per la paura che veramente Gesù non apparisse, perché come insinuato dalla maestra, egli non esisteva.
Ad un tratto Angela iniziò a chiamarlo, poi si aggiunse qualcuno, poi tutta la classe, in maniera assordante si mise a gradare ad una sol voce: "Vieni, Gesù Bambino!".
Ad un tratto, la porta della classe si spalancò ed apparve una palla di luce nella quale ecco il Bambino, vestito di bianco e portatore a tutti di una indicibile dolcezza.
Quanto durò l'apparizione?
La maestra impazzì e gridò: "E' venuto, è venuto!" e scappò dall'aula, sbattendo la porta.
Tutti i bambini della classe si inginocchiarono e pregarono.
La cosa si sparse per il paese e nei racconti di ciascun bambino non c'è assolutamente la benché minima contraddizione sull'evento. Gesù era venuto in loro aiuto.
La maestra scioccata fu ricoverata in manicomio e grida continuamente: "E' venuto, è venuto".

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