Li aveva tutti
identificati e li maltrattava come pecore nere da raddrizzare.
In particolare Angela,
una bimba di 10 anni, che chiese al Parroco di darle la Comunione
ogni mattina.
Lo stesso Parroco era
titubante perché temeva la reazione della maestra, ma Angela disse:
"Non importa se sono maltrattata a scuola, Gesù ha certo
sofferto più di me, quando gli sputarono addosso".
Un giorno la maestra
volle fare un gioco crudele con la speranza di eliminare quella che
lei chiamava la fede inutile che infestava la scuola.
"Che cosa fai se i
tuoi genitori ti chiamano?"
"Vado", rispose
la bimba.
"E se chiamano lo
spazzacamino?"
"Egli viene".
"Ma se chiamano la
nonna morta o Cappuccetto rosso o Pollicino, questi non potranno
venire l'una perché non esiste più, le altre perché sono fiabe.
Solo chi esiste può venire quando è chiamato! C'è qualcuno di voi
che crede in Gesù Bambino?
Molte vocine risposero:
"Sì, sì!".
"Allora se veramente
Gesù Bambino esiste ed è vivo come dicono, provate tutti in coro a
chiamarlo e Lui dovrà venire".
I bambini rimasero
interdetti. Angela divenne pallidissima. Il dubbio cominciava ad
insinuarsi. Nessuno aveva coraggio di chiamare per la paura che
veramente Gesù non apparisse, perché come insinuato dalla maestra,
egli non esisteva.
Ad un tratto Angela
iniziò a chiamarlo, poi si aggiunse qualcuno, poi tutta la classe,
in maniera assordante si mise a gradare ad una sol voce: "Vieni,
Gesù Bambino!".
Ad un tratto, la porta
della classe si spalancò ed apparve una palla di luce nella quale
ecco il Bambino, vestito di bianco e portatore a tutti di una
indicibile dolcezza.
Quanto durò
l'apparizione?
La maestra impazzì e
gridò: "E' venuto, è venuto!" e scappò dall'aula,
sbattendo la porta.
Tutti i bambini della
classe si inginocchiarono e pregarono.
La cosa si sparse per il
paese e nei racconti di ciascun bambino non c'è assolutamente la
benché minima contraddizione sull'evento. Gesù era venuto in loro
aiuto.
La maestra scioccata fu
ricoverata in manicomio e grida continuamente: "E' venuto, è
venuto".
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