sabato 7 aprile 2012

Essere cattolica

Essere cattolica è essere innamorata.
Non di una religione, ma di un uomo.
Non di una ricerca umana che tenta di trovare la strada verso il cielo, 
ma di Dio, che, dai cieli, è sceso e si è fatto uomo per indicarmi la strada verso il cielo.


E che uomo.


Non conosco il colore dei suoi occhi, 
né ho mai ascoltato la sua voce, 
non so come muove le mani,
come cammina, 
come sorride, 
come diventa serio.
Ma sono innamorata, 
lo cerco, lo penso, 
lo immagino, ci "parlo".



Ed in questo non diminuisco il mio essere io, anzi. 
La mia vita scorre come prima, 
ma è come se fosse più densa, 
se fosse diventata da bidimensionale a multi-dimensionale.
Ed è una trasformazione mentalmente molto affascinante, 
intrigante, esaltante.


Il mondo invisibile esiste.
Nessuno svanisce nel nulla, 
tutti vanno ad abitare quel mondo che non vediamo.
E, questo, mi pare molto interessante.
Più interessante che pensarmi un pulviscolo che, 
attraversando un raggio di sole, 
brilla per un istante 
e subito ripiomba in un'oscurità senza ritorno.
E a chi mi dice: esageri, 
rispondo: sarà, ma mi piace vivere ridendo, con uno scopo.
Se hanno ragione gli altri, nessuno lo saprà, nel nulla.
Se no .... chissà.
Posso solo appellarmi alla clemenza del mio Re, il Vero Eroe.


(riflessioni a partire da spunti del Cardinale Giacomo Biffi)



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