sabato 14 aprile 2012

La giusta prospettiva

Cambiare il sistema di riferimento non è facile.
Per nulla.
Ho sempre in mente il giochino della matrice 3x3, 
ogni unità della stessa identificata da un punto.
Bisogna unire tutti i punti, 
senza mai alzare la matita dal foglio, 
senza mai passare sugli stessi punti, 
tramite un susseguirsi di segmenti.
In automatico, la soluzione viene cercata all'interno della matrice.
La soluzione, invece, sta nel passare per punti esterni alla matrice.
Insomma: riuscire a vedere la realtà per quella che è, 
non per quella che immaginiamo sia.


Da Santa Teresa d'Avila, LIBRO DELLA MIA VITA, che sto leggendo con "godimento" 
(ed Paoline, Economica dello Spirito, 10,50 euro oggi, circa 400 pag)
- il vero onore non è menzognero, ma risponde a verità, e consiste nello stimare ciò che è stimabile e non fare nessun conto di ciò che nessun conto merita, essendo nulla e meno di nulla tutto quello che ha fine e non è a gloria di Dio. 
- (parlando delle grazie accordate) si ha la mente così abituata a intendere ciò ch'è realmente verità, che tutto il resto  sembra un gioco da bambini


Dalle letture di oggi, At 4, 19-20
"Se sia giusto innanzi a Dio obbedire a voi più che a lui, giudicatelo voi stessi;
noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato". 



Il sistema di riferimento, mi par di capire, non sono gli altri.
Non sono io
E' sempre Lui. E la mia relazione con Lui.
Quando riuscirò a cambiare, veramente, sistema di riferimento?
E' grazia anche questa, o è volontà?

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