sabato 7 aprile 2012

La vera fortuna

Io posso definirmi fortunata:
carina senza esagerare, 
in salute, 
un dito di cervello, 
un lavoro interessante,
felicemente sposata, 
senza figli, quindi poche preoccupazioni.


Ma la mia fortuna risiede nel fatto che mi sono svegliata.


Tutto il resto, in fondo, non è dipeso da me:
- aspetto, salute, cervellino, me li sono dati io?
- il lavoro interessante: perché io e non altri?
- l'incontro con mio marito: casuale? mah
- senza figli: non arrivano, non -devo ammettere - non è un problema.


Poi, è arrivato Lui.

Questa è la mia fortuna, non altre.
Tutto il resto passa, fa parte della vita reale:
- invecchio, mi ammalo, muoio (eh sì, succede)
- il lavoro darà problemi
- con mio marito non saranno sempre rose, ci sono pure le spine
E allora?
Lui non passa, Lui è Colui che è, tutto cambia, Lui no. 
Sorrido, mi lego i capelli ed esco a correre.
Questo è un periodo di allenamento, lo vedo così.
Ho avuto la grazia di svegliarmi e potermi preparare a ciò che verrà, 
chissà.
Voglio sorridere di questa esuberanza divina che è la vita.
Voglio fondarmi sulla roccia, scavare le fondamenta,
per quando sarà tempesta. 
Centrarmi in Colui che non cambia.


Possano le tue mani sempre essere impegnate,
possano i tuoi piedi sempre essere veloci,
possa tu avere una base solida quando il vento
dei cambiamenti soffia.

Possa il tuo cuore sempre essere gioioso,
possa la tua canzone sempre essere cantata,
possa tu rimanere per sempre giovane. 

(Bob Dylan, Forever Young)


E, poi, nulla finisce di quello che finisce.
Quindi, intristirmi di cosa?
Per cortesia: io credo nell'incredibile magnificenza dell'aldilà.
Certo è che è per tutti, ma non da tutti.


Nel silenzio imponente ed arcano di una chiesa,
nel ministero dei suoi sacerdoti, 
nei sacramenti del visibile che sono segni dell'invisibile, 
si trovano, a domanda, curiosità, interesse di cuore, le vere risposte.
Il nulla, il caos, il rumore, il disordine fuori della Chiesa.


Alla fine apparve agli undici, 
mentre stavano a mensa, 
e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, 
perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato.
Gesù disse loro: 

"Andate in tutto il mondo 
e predicate il vangelo ad ogni creatura.
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, 

ma chi non crederà sarà condannato" (Mc 14, 14-16)

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