giovedì 30 agosto 2012

Cercare la sapienza

Figlio mio,
se tu accoglierai le mie parole
e custodirai in te i miei precetti,
tendendo il tuo orecchio alla sapienza,
inclinando il tuo cuore alla prudenza,
se - appunto - invocherai l'intelligenza
e rivolgerai la tua voce alla prudenza,
se la ricercherai come l'argento
e - per averla- scaverai come per i tesori,
allora comprenderai il timore del Signore
e troverai la conoscenza di Dio,
perche' il Signore da' la sapienza,
dalla sua bocca escono scienza e prudenza.
....
Allora comprenderai l'equita' e la giustizia,
la rettitudine e tutte le vie del bene,
perche' la sapienza entrera' nel tuo cuore
e la scienza deliziera' il tuo animo.
La riflessione ti custodira'
e la prudenza vegliera' su di te

(Proverbi, cap2)

giovedì 19 luglio 2012

Il peso dell'angoscia

E' un periodo che rifletto, causa input esterni, sul sopruso e la mancanza di rispetto... 
sul lavoro, il mio capo sta applicando, nei miei confronti, una strategia - per nulla velata - di mobbing.
Obiettivamente parlando, non si sta comportando bene per nulla.
Lo dico perchè, essendo io un cane, mi rendo conto che, la maggior parte delle volte, sono io l'origine del "male". 
Ma non questa volta. 
E non è un evento spot, ma è proprio un periodo...
Vabbè. 
Lo scoprire le brutture delle azioni del mio capo mi genera angoscia: 
vuoi perchè devo far finta di nulla, se no addio lavoro, 
vuoi perchè mi sento "tradita" per l'impegno, la fedeltà e l'onestà che ho messo nel mio lavoro,
vuoi perchè è sempre triste vedere comportamenti "disumani".
L'angoscia che ieri mi ha attanagliato tutto il giorno, mi ha tenuto con lo stomaco chiuso, la mente fissata su quanto accaduto, incapace di vedere a quanto di bello accadeva nella realtà e - quindi - di coglierlo.
Però, alla fine della giornata, ho avuto un pensiero pazzesco.
Ciò che segue è -ovviamente- farina del mio sacco per tutte le scabrosità che mi permetterò di dire, mentre non è assolutamente merito mio se ho intravisto una piccola luce.
Gesù, nel Getsemani, era in preda all'angoscia. 
Perchè voleva salvare me, tutti i miei "contemporanei", tutte le persone vissute prima e tutte quelle che dovranno ancora venire.
Ma non perchè è una brava persona, ma proprio perchè mi ama per quella che sono, fino in fondo, senza scartare nulla, mi prende in blocco. 
E così per tutti gli altri.
Solo che io, parlo per me, l'ho tradito, lo tradisco e lo tradirò ancora.
Se provo angoscia per un "tradimento" lavorativo, tale da abbattermi violentemente, cosa potrà succedermi per un tradimento d'amore? Impazzirei, penso. Ed io sono una "sbagliata".... 
Ogni mio sentimento è condito da superbia, illusione, orgoglio.
Ma quale angoscia può aver provato Gesù nel sentire, in quell'ora, il mio tradimento d'amore?
Ma non solo il mio, ma anche di quelli che vivono con me quest'attimo di storia e di quelli che sono vissuti fino ad adesso e da quelli che vivranno da ora in poi.
Lui, Figlio di Dio, colui per il quale io esisto, io ho, io comprendo, io vivo. 
Insomma, io sono nulla, Lui è tutto.
Beh, al pensiero, mi sono sentita schiantata. Che botta deve avere sentito. 
Se io, nella mia piccola esistenza egoista, ho subito un tal male di anima, 
Lui cosa mai deve avere provato con il peso dei tradimenti - di amore vero - da parte di tutti?
E non dico Lui Dio, immutabile, ma Lui Uomo, con un Cuore di carne, con un sentire vero, non ostacolato dalle mille cicatrici che una vita di egoismi crea intorno al cuore.
Non ci posso pensare, mi viene male, mi sento mancare.... 
ma quanto dolore, di cui ho solo una pallida, sbiadita, evanescente immagine empatica?
Un Cuore coronato di spine. 
Forse inizio (forse, non so, magari sbaglio) a capire perchè il Cuore di Gesù sanguina. 
Se sbaglio confido che mi perdonerà, perchè - ogni giorno che passa - lo vedo, lo guardo, lo ammiro come un Eroe vero, l'unico. 
Degno di potenza, onore, gloria. Re del Cielo e della Terra.
Chi mai come Lui?
Signori miei, che ogni ginocchio si pieghi al pensiero del Suo Nome.
Pazzesco, io ti adoro. 
Tu sei il mio Dio e ti ringrazio.
Tu sei il mio Dio e ti esalto.
Tu sei il mio Dio e ti chiedo perdono.
Tu sei il mio Dio e la mi anima esulta al Tuo pensiero.
Se vengo a Te, mio Signore, trovo ristoro, tutto diventa relativo.
E chiedo misericordia anche per il mio capo... 
non so cosa ha nel cuore, ma offro la mia preghiera per lui. 
Non capiamo, siamo ciechi, siamo sordi, siamo addormentati, siamo lobotomizzati.
Sveglia, sveglia.








martedì 17 luglio 2012

Cattività

Ieri mi ha colpito questo passo dal Salmo 123:


Noi siamo stati liberati come un uccello 
dal laccio dei cacciatori: 
il laccio si è spezzato 
e noi siamo scampati. 


e mi sono venuti in mente gli uccelli in cattività.
Dimenticano che sanno volare, dimenticano come cacciare, dimenticano la meravigliosa capacità di giocare con il vento.

Ed io? Liberata, voglio fare uno sforzo vero, reale, deciso, per sottopormi alla rieducazione?
Voglio tornare a volare?
Voglio sottomettermi alle guide che trovo sul mio cammino ed a quelle celesti che chiamo in aiuto?

Maria, Madre di Gesù e nostra, accoglimi, prendimi per mano, accudiscimi ed insegnami a volare.
Ho dimenticato, ma ho nostalgia.
E deve essere una meraviglia saper volare.

sabato 14 luglio 2012

Il mondo

E' un periodo in cui le mie riflessioni sono incentrate sul male gratuito e meschino a cui tutti, anche se in misure e modalità diverse, capita di essere oggetto da parte del prossimo.
Prossimo, quindi gente della mia quotidianità, in qualsiasi ruolo esse ne facciano parte.
Il male ricevuto a me fa incazzare. Mi toglie la bellezza dalla mente e dall'anima. 
Mi fa diventare l'anima nera coi pensieri di vendetta, con la sensibilità ferita, con la necessità impellente di insegnare che così non si fa (la maestrina...).
Però, e questo è veramente oro, sto imparando a chiedere, cercare, pensare a risposte nella Chiesa, in Gesù, fuori da me.
E sono giunta a queste conclusioni:

  • il mondo è sotto il dominio del principe del male, quindi siamo tutti imprigionati
  • bisogna essere ben consci di questo, per riconoscere che Gesù è venuto a combattere per noi, e a donarci - gratuitamente - la libertà
  • accettare questo dono vuol dire, con Gesù ed il Cielo, combattere la nostra battaglia di liberazione personale. Sentirsi esuli in terra nemica.
  • gli altri sono, come me, prigionieri. Alcuni svegli e consci della propria condizione, altri addormentati. Io non ho potere di svegliare nessuno, ma lo posso segnalare al cielo (pregate per i Vostri nemici, non resistere al malvagio, siate santi)
In poche parole: 


  • essere felici, gioiosi ed allegri, ma proprio dentro, dove è il centro, per questo dono (sia lodato Gesù Cristo). 
  • Difendere, curare, custodire, far crescere il dono (pregare incessantemente, per avere uno sguardo sapiente sulla realtà.... )
  • Amarsi gli uni, gli altri (se uno non è ancora stato raggiunto dalla grazia, se è ingabbiato, se è un "venduto" al nemico... lo sa?, ne è conscio o è solo ubriaco, drogato, addormentato? cosa posso fare io, se non chiedere a Gesù la salvezza per tutti? )
  • Sentirsi assolutamente abbagliati dalla grandiosità e magnificenza del nostro Re, dal Suo Amore. Affidarsi in senso assoluto e completo. Io non vedo al di là del mio naso, intelligenza è seguire qualcuno che ne sa un po più di te.
Belle parole, chissà quando riuscirò a farle cadere nel cuore.
Per adesso, mi rendo conto che se mi fanno del male, mi imbruttisco.

Abbi pietà, Signore, fammi la grazia della vigilanza... 




Compleanno dello spirito

Oggi è il compleanno del mio spirito.
O, meglio:
il mio spirito mi accompagna dal momento della mia chiamata all'esistenza (e non morirò più.... cambierò, ma non morirò!), ma il 14 luglio dell'anno della mia nascita sono stata battezzata.
Quindi sono entrata a far parte della Chiesa.
E', quindi, il mio compleanno come figlia di Dio, l'anniversario del giorno in cui fu versata la caparra dello Spirito di Dio per la mia liberazione da questa prigione.
Beh, che meraviglia.
Vorrei andare in giro a brindare, ma è meglio ridermela e sorridermela sottopelle.
Se, poi, ripenso a come ho fatto a risalire a tale data...
Mia madre non la ricordava, ma ricordava la parrocchia.
Quindi chiamo il parroco, prendiamo appuntamento, faccio il viaggio, sfogliamo il librone dell'anno d'interesse e, sorpresa: il mio nome con, accanto, tutte le date del mio cammino spirituale.
Nascita, Battesimo, Comunione, Cresima, Matrimonio.... nel librone, in quel luogo in cui non sono più tornata, viene trascritta ogni mia tappa.
E mi ha fatto sorridere, mi ha fatto sentire al caldo. 
Eh sì: mia mamma si ricorda le mie tappe nella carne, la Madre Chiesa quelle nello spirito.
Favola.

domenica 8 luglio 2012

L'uomo nella prosperità non comprende - Salmo 49

Da paura. Assolutamente da leggere, ma non quando le cose vanno male.
Ma quando vanno bene. Per non dimenticare, mai, che tutto è dono. 
Benedici il Signore anima mia, quanto è in me benedica il Suo nome.


Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo.
[2] Ascoltate, popoli tutti,
porgete orecchio abitanti del mondo,
[3] voi nobili e gente del popolo,
ricchi e poveri insieme.
[4] La mia bocca esprime sapienza,
il mio cuore medita saggezza;
[5] porgerò l'orecchio a un proverbio,
spiegherò il mio enigma sulla cetra.
[6] Perché temere nei giorni tristi,
quando mi circonda la malizia dei perversi?
[7] Essi confidano nella loro forza,
si vantano della loro grande ricchezza.
[8] Nessuno può riscattare se stesso,
o dare a Dio il suo prezzo.
[9] Per quanto si paghi il riscatto di una vita,
non potrà mai bastare
[10] per vivere senza fine,
e non vedere la tomba.
[11] Vedrà morire i sapienti;
lo stolto e l'insensato periranno insieme
e lasceranno ad altri le loro ricchezze.
[12] Il sepolcro sarà loro casa per sempre,
loro dimora per tutte le generazioni,
eppure hanno dato il loro nome alla terra.
[13] Ma l'uomo nella prosperità non comprende,
è come gli animali che periscono.
[14] Questa è la sorte di chi confida in se stesso,
l'avvenire di chi si compiace nelle sue parole.
[15] Come pecore sono avviati agli inferi,
sarà loro pastore la morte;
scenderanno a precipizio nel sepolcro,
svanirà ogni loro parvenza:
gli inferi saranno la loro dimora.
[16] Ma Dio potrà riscattarmi,
mi strapperà dalla mano della morte.
[17] Se vedi un uomo arricchirsi, non temere,
se aumenta la gloria della sua casa.
[18] Quando muore con sé non porta nulla,
né scende con lui la sua gloria.
[19] Nella sua vita si diceva fortunato:
"Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene".
[20] Andrà con la generazione dei suoi padri
che non vedranno mai più la luce.
[21] L'uomo nella prosperità non comprende,
è come gli animali che periscono. 

Voglio, fortissimamente voglio

Tutto è dono, esiste una classifica dei doni?
Non penso, perchè se il cuore di chi riceve è "amante" ciò che si riceve non è importante, ma è il grazie a chi dona che fa esplodere di felicità. 
Ci si sente visti, riconosciuti, amati, ricordati ... quale sballo migliore dell'esuberanza viscerale? 

L'incipit per ringraziare di un dono, tra tanti: il risveglio dell'attenzione, della curiosità verso Gesù.
Di un secondo dono: l'essere stata "persa per mano" e condotta ad un'osservazione attenta di Gesù e del suo Vangelo e scoprirlo logico! vero! reale! ovvio!
Di un terzo dono: che è grazia tutto ciò, ma ho "sentito" che Dio attende la mia volontà.
Non posso abdicare a me stessa e chiedere: fammi tu diventare più buona, migliore, un angelo.
Tutto è possibile a Dio, anche questo, ma è troppo un grande.
Non fa nulla che possa minimamente intaccare il mio libero arbitrio, la mia volontà di fare o non fare.
Ho compreso il senso della frase "aiutati che il Ciel ti aiuta". 
Io devo volere diventare più buona. 
Devo stare attenta alle mie azioni. 
Non devo farmi travolgere, ma governare ciò che sono. 
Io sono al vertice del creato visibile, spirito incarnato ecchecaspita.
Gesù mi ha dato il potere di diventare figlia di Dio se credo nel Suo Nome.
Ma non chi dice: Signore, Signore! sarà salvato, ma chi fa quanto egli comanda.
E cosa comanda? amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi.
Difficile, ma è volontà. 
Si sbaglia, si cade, ci si fa male, si ricomincia, ma la strada è questa.
Volontà.
Volere, fortissimamente volere. 
Al tempo presente. Dove il tempo è Kairos, dove io incontro l'eternità.
Non attesa di grazia, che verrà, perchè Dio riempie di doni i Suoi amici.
Ma si è Suoi amici se ci si mette alla Sua scuola.
Gesù, sulla croce, era un uomo inchiodato, torturato, massacrato, quasi scuoiato dalle flagellazioni.
Ma ci ha rivelato la Gloria di Dio. 
Il suo non poter abdicare a sè stesso. Perchè è amore. 
E non ha voluto (e poteva, ossepoteva!), 
non ha voluto, 
non ha voluto 
mai 
mai 
mai 
smettere di amare. 
Nel dolore, nello strazio, nell'angoscia, nella paura, nel terrore, ha continuato ad essere l'uomo che ama noi, che si offre per restituirci la strada al Padre
E mi ha rivelato che essere veramente uomini vuol dire credere.
Credere in Dio, nell'amore, nella giustizia, nella eternità.
Io sono nulla, non importa ciò che capita a me, io devo credere in Dio amando gli altri (difficile, ma è questione di volontà), e Dio ricompensa. 
Perchè è vero e ci credo.
Dio innalza gli umili, è fedele, paziente, misericordioso ed il Suo Amore è per sempre e da sempre.
Beh, chiuderei con un Amen.

Andare a nozze

Ieri ho avuto una piccola "rivelazione", da un'esperienza personale.
La giornata inizia tranquilla, senza impennate, normale, finchè, tra amici, chiacchierando al telefono la mattina, decidiamo di organizzare una cena.
Gli amici sono quelli giusti, quelli del cuore, quelli che ti rilassano, che ti conoscono, che non hanno bisogno di dimostrazioni, con cui non sei in competizione, con cui ti confronti rimanendo sempre incuriosita dell'altro punto di vista, senza mai cadere nell'ostinazione, perchè, dell'altro, provi "gusto".
Mmmm, che definizione: dovrei rifletterci un pò.... 
Cmq, la giornata cambia improvvisamente colore: acquista velocità, spessore, sapore, le cose accadono e sono vissute, ma quasi con "distacco", perchè la mente è proiettata su quanto accadrà tra poco.... ed ecco il flash improvviso: le nozze a cui sono invitata.
Perchè non ci penso più spesso? E' reale, perchè l'ha detto il mio Gesù. 
Quindi dovrei essere flippata (in senso allegorico) con ceretta, capelli, abito, unghie, tacco12 e quant'altro. Insomma, dovrei vivere, sentire, essere mossa dall'urgenza della perfezione.
Eh sì: essere invitata ad una festa mi cambia l'aspetto alla giornata, perlomeno a me che ho spirito festaiolo e gioioso, soprattutto se posso decidere l'abito che preferisco senza metter mano al portafoglio, se posso rendermi bella quanto desidero per l'importanza, la grandiosità, la magnificenza della festa a cui sono invitata.
Passando alla realtà visibile, perchè l'invisibile "accanto" mi è - per ora - velato, ciò significa "volere, fortissimamente volere" quell'abito di amore che è il biglietto d'invito.
Eh sì, tutti siamo invitati, ma bisogna "RSVP" e indossare l'abito giusto. 



"Gesù ricominciò a parlare loro in parabole, dicendo: "Il regno dei cieli è simile a un re, il quale fece le nozze di suo figlio. Mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze; ma questi non vollero venire. Mandò una seconda volta altri servi, dicendo: "Dite agli invitati: Io ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono ammazzati; tutto è pronto; venite alle nozze". Ma quelli, non curandosene, se ne andarono, chi al suo campo, chi al suo commercio; altri poi, presero i suoi servi, li maltrattarono e li uccisero.

Allora il re si adirò, mandò le sue truppe a sterminare quegli omicidi e a bruciare la loro città. Quindi disse ai suoi servi: "Le nozze sono pronte, ma gli invitati non ne erano degni. Andate dunque ai crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete".
E quei servi, usciti per le strade, radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni; e la sala delle nozze fu piena di commensali.
Ora il re entrò per vedere quelli che erano a tavola e notò là un uomo che non aveva l'abito di nozze.
E gli disse: "Amico, come sei entrato qui senza avere un abito di nozze?" E costui rimase con la bocca chiusa. Allora il re disse ai servitori: "Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti". Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti" (Matteo 22-1:14).


martedì 19 giugno 2012

Io sto

Di fronte a tante obiezioni alla fede, 
al credere senza dimostrazioni,
al credere per un atto cosciente della volontà, 
al credere perchè ha senso, 
al credere perchè la vita assume profondità, 
al credere perchè è vero che amare mette le ali, 
al credere perchè se solo per mezzo di testimonianze, so che è Cristoforo Colombo ad aver scoperto l'America (io non c'ero e mi devo fidare) allora, per mezzo di testimoni, io credo nella risurrezione di Gesù. In più, questi testimoni, hanno testimoniato morendo non nel loro letto.

Di fronte a tutto questo, che io credo e di cui continuamente devo rendere conto al mio prossimo più prossimo, stufa -purtroppo- mi dico: non riesco a capire cosa costa la curiosità.... anche di ascoltare senza pregiudizi ciò che mi scoppia nel cuore e di cui vorrei parlare e ascoltare e leggere e riflettere e ringraziare e raccontare da mattina a sera
Invece no, cammino come sulle uova, con i piedi di piombo.
Tutti mi guardano come fossi marziana, ed ogni tanto mi sento marziana.
Mi sezionano, mi controllano, ogni gesto è "colpa" delle mie fissazioni.
Poi penso a Gesù, alla gioia del Cielo, agli angeli, alle moltitudini di santi che ci chiamano incessantemente e dico: oggi, ora, io sto, io non mollo.








mercoledì 13 giugno 2012

Una preghiera che è una favola


Signore,
Ci sono uomini che hanno la fortuna di sentirti spesso parlare
E di vederti intervenire a proposito di tutto e di niente
Ti descrivono come ciarliero
Ti descrivono come uno che agisce provvidenzialmente dappertutto.
Ti considerano come la “divina provvidenza” che tappa ogni nostro buco.
E che farà miracoli là dove noi abbiamo incrociato le braccia;
che porterà la pace dove noi abbiamo venduto i nostri cannoni
e darà il pane che noi non abbiamo donato.

Io però ti trovo piuttosto discreto e questo mi rassicura, Signore.
Non sopporto le madri-chiocce e i padri inquieti
che covano e soffocano i figli, volendo proteggerli.
Ancor meno gradirei sentirmi una marionetta,
della quale tiri i fili, nell’ombra, in segreto.
Una sottomissione da schiavo, da esecutore cieco,
sarebbe indegna di te e indegna di me.
Adoro la tua onnipotenza come potenza d’amore.
E credo che quest’amore non aliena l’uomo, ma lo costruisce e lo libera.
Grazie, Signore, d’avermi creato e chiamato a diventare un figlio
che collabora, liberamente, al tuo disegno di bontà.
Nella novità di ogni mattina e nella sosta di ogni sera,
amo il nostro silenzioso appuntamento,
quello della nostra amorosa collaborazione, della nostra rispettosa complicità.
Mattino e sera tu mi precedi, tu sei sempre il primo,
tu visiti il giardino interiore del mio cuore, brezza leggera, chiarore fuggitivo.
In ginocchio o seduto sulla riva del tempo che passa,
aspetto tutto da te, aspetti tutto da me.
Così, avvolto dalla tua invisibile presenza,.
Mi lascio amare e plasmare a misura del tuo amore.
Come è bello, Signore, essere qui, tutti e due,
per riposarci e lavorare insieme.
Perché nulla è più gratuito e insieme più attivo dell’amore.
Che momento meraviglioso! Che segreta grande attività!
Forse è la più grande di tutta la mia giornata!
So che tu lavori incessantemente, ma non vuoi far niente senza di me.
E apprezzo molto, Signore, questa delicatezza.
Voglio lasciarti essere Dio, fare il tuo mestiere di Dio,
così che io possa essere un uomo e fare il mio mestiere di uomo.
Che io possa dire sì alla tua parola, alla tua vita,
ai tuoi doni e al tuo Spirito.
Che io possa dire sì alla tua azione in me e, attraverso me, alla tua azione nel mondo.

Chi agisce Signore, tu o io? Il tuo amore o la mia libertà?
Tutti e due, figlio mio!
Perché il luogo nel quale più amo creare, rivelarmi e lavorare,
è il santuario del tuo cuore e della tua coscienza vigile.
La storia degli uomini la faremo insieme.
E’ il bel rischio del mio amore, è il bel rischio della tua libertà”


sabato 26 maggio 2012

Link mentali

Oggi, è San Filippo Neri.
Dato che ho una collana interessante sulle vite di alcuni santi, tra cui lui, mi sono detta: oggi mi rileggo la sua vita.
Leggendo, trovo un passaggio sul Savonarola, di cui era sostenitore.
Ma io non lo conosco, quindi... cerco, trovo e leggo anche del Savonarola.
Nella storia di quest'ultimo trovo una frase: non sono profeta, come Amos!
Amos? .... libro profetico, nella Bibbia, mai letto.
E' arrivato il momento.
E leggo pure questo.
Beh, mi sembrava un quotidiano dei giorni nostri.
.....
Dove stiamo andando?
La storia è sempre uguale, siamo proprio ignoranti.... il passato non ci insegna nulla.
Mah. E sì che è scritto a chiare lettere... 
non possiamo dire: non lo sapevamo, nessuno ci ha avvertiti.
Proprio no.

venerdì 25 maggio 2012

Il mendicante, Gv 21,15-19

Riflettendo sul Vangelo di oggi, mi è venuto da pensare come Gesù, ben lungi da essere un giudice severo e truce, nella nostra vita terrena, mendica il nostro amore come un'assetato.
Chiede a Pietro, per ben tre volte:
- mi ami tu più di costoro?
- mi ami tu?
- mi vuoi bene?
e  - di fronte alle risposte di Pietro : Signore, tu lo sai che ti voglio bene - dice: Seguimi.

Ho sentito come dalla perfezione dell'amore richiesto da Dio (Mi ami tu più di costoro?) Egli scenda fino alla nostra imperfezione (Almeno mi vuoi un po' di bene?) elemosinando il nostro amore, per poterci, seguendolo, elevarci fino a diventare quello che siamo chiamati ad essere, simili a dei.
Che tristezza non accorgerci di questo, io per prima.
Sempre nel mio io, nelle mie cose, nel mio orgoglio, nelle mie paure, nelle mie inflessibilità.
Ma come si fa a non rimanere incantati, spiazzati, affascinati di fronte ad una esperienza d'amore così?

venerdì 18 maggio 2012

Lo scatto della crescita

Alcune amiche, mamme, mi hanno parlato di come si possa sentire lo "scatto della crescita" nel proprio bambino.... confesso che sono sempre stata molto titubante.
Fino a quando, a me, personalmente, è successa la stessa cosa.
Pazzesco.... è proprio vero: pensare, meditare, riflettere, interrogarsi sul Regno dei Cieli, sul cammino per arrivarci almeno vicino, sul significato delle nefandezze e sul loro senso nel fluire della storia, qualche segno lascia. 
E ciò che segna, cambia.  
Per forza: io sono il risultato delle mie esperienze, non di quelle degli altri.
La testimonianza di altri mi è utile per incuriosirmi, ma finché non provo sulla mia pelle è tutta teoria...
Beh, questa manfrina per raccontare il mio scatto della crescita.
Io sono sempre stata, e sono tutt'ora, una donna fedele, seria, affidabile, gran lavoratrice, un ottimo braccio destro. Ciò che è fatto di coccio, come me, però non tollera infedeltà, leggerezze, manchevolezze.... era scritto nel mio destino di volgermi all'unico che è stabile e non cambia.
E mi ama da sempre, mentre ogni uomo è inganno.
Vabbè.
L'altro giorno il mio capo/padrone mi ha rubato (il termine è corretto) un mio cliente.
Non è la prima volta che assisto a tali bassezze, generalmente mi incazzo di brutto, procurandomi, di conseguenza, un'oscurità bestiale che si riversa a fiotti su tutto ciò che mi circonda e mi sfiora.
L'altro giorno no. 
Mi sono fermata, allibita (eh sì, sono ingenua e spero nella squadra, ogni volta) ed ho detto: no, stavolta cambio atteggiamento. 
Ho offerto al mio Gesù il mio dolore e la mia angoscia, ho segnalato al mio capo/padrone la tristezza del suo gesto e ho continuato ad essere gentile.
Io voglio assolutamente e non posso fare altro che rimanere sul sentiero che mi porterà ad abbracciare il mio Re. Ciò significa ascoltare e fare esperienza di quanto mi dice.
E' dura, perché il pensiero dell'umiliazione e del gesto infame torna ogni due per tre, la perfezione del mio gesto è ben lontana, ma ogni tanto mi viene anche da sorridere e ringraziare, perché cambia tutto se lo vedo nell'ottica del "sentiero di liberazione" su cui il mio Buon Pastore mi sta conducendo... chissà, prima o poi, per l'intercessione del mio angelo, dei miei benefattori defunti e della mia Madre Celeste, l'ogni tanto diventerà una costante, un frutto dello Spirito Santo. Che meraviglia e che gioia sarà!

venerdì 4 maggio 2012

Quale amore?

Su quella croce avrei dovuto esserci io.

Inchiodata alle mie responsabilità, 
alle mie decisioni sbagliate, ai miei errori, alle mie cattiverie, al mio crescere storta, 
diversa da quello che avrei potuto essere.
Su quella croce avrei dovuto esserci io, per l'eternità.
E, spero di no, ma potrebbe essere il mio destino.

Perché nulla è così scontato, e le occasioni di inciampo così numerose, 
le distrazioni così repentine, il rumore così assordante.
E' veramente questione di risveglio, forzato, difficile, doloroso, faticoso, 
ma io, personalmente, lo sento necessario.
Perché non posso pensare di essere così "in mano al nemico"
da oscurarmi, incattivirmi, "dividermi",
per una contrarietà, per una piccola invidia, 
per una mancata approvazione, per un orgoglio sbagliato.
Perché è stupido. Molto stupido.
Perché è una tentazione, e io ci casco prima ancora di rifletterci.
C'è bisogno che mi impegni. 
Reputo sempre più vero il detto: Aiutati che Dio ti aiuta.
Eh già.... se prima non mi aiuto io, cosa può fare il mio Dio gentile e innamorato della mia libertà?
E mi trovo ancora una volta disorientata di fronte a tanto amore, 
che intuisco, che percepisco, che ammiro, 
Amore di un Dio che, per riparare alla Giustizia richiesta dai miei peccati, 
si è fatto inchiodare su quella croce al posto mio.
E cammino, nelle mie giornate, pensando a questo.
E, di fronte alle mie continue cadute, piango per la mia stupidità 
e per il dolore di tutte quelle torture subite per garantirmi l'opzione della libertà.
Tu sei il mio Dio e a te voglio e debbo rendere grazie.
Tu sei il mio Dio, perdonami.

martedì 1 maggio 2012

Rendere grazie

Rendete grazie!

Qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie, per mezzo di lui, a Dio Padre.



giovedì 26 aprile 2012

Star bene

Pensavo:
- se uno sta bene fisicamente non è detto si senta bene, potrebbe essere depresso, triste, scontento
- se uno è forte di spirito, invece, non c'è malattia che lo stenda.
Beh, è una cosa interessante su cui meditare....


È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla (Gv 6,63)

Benedetta Bianchi Porro nasce nel 1936 a Dovadola, piccolo paese in provincia di Forlì, e muore a Sirmione nel 1964, a ventisette anni, consumata da una terribile malattia.

E' una straordinaria figura di giovane santa del nostro tempo, intelligente e sensibile, innamorata della vita e umanamente tanto ricca da legare a sè schiere di amici. 

Benedetta lotta caparbiamente contro il proprio male cercando di realizzare il suo sogno: diventare medico e consacrarsi all'aiuto degli altri.
A diciassette anni si iscrive alla facoltà di Medicina a Milano, ma sarà costretta ad arrendersi dopo aver sostenuto l'ultimo esame del corso.
E' un calvario indicibile il suo, in cui, con il progredire della malattia, si alternano momenti di sconforto e straordinari slanci di entusiasmo di fronte ai doni dell'amicizia, alle bellezze del creato, alla percezione sempre più intensa della vicinanza di Dio. 
Infine, è proprio nel mistero della croce, mistero di amore e di dolore, che Benedetta trova una ragione alle proprie sofferenze e attinge la forza per viverle e accettarle con serenità.
Benedetta è stata dichiarata venerabile nel 1994 e non sembra lontano il giorno in cui verrà proclamata beata.



Come mai


883 






Professione e Vocazione - Guglielmo di Saint-Thierry

pto 25
... Questa è dunque la vostra professione: cercare il Dio di Giacobbe, non nella maniera comune di tutti, ma cercare il volto stesso di Dio, quello che vide Giacobbe quando disse: Ho visto Dio a faccia a faccia e la mia anima è stata salvata.

pto 26
Cercare il volto di Dio, cioè cercare di conoscerlo faccia a faccia come lo vide Giacobbe e di cui l’Apostolo dice: Allora conoscerò perfettamente come anch’io sono conosciuto. Adesso vediamo come in uno specchio e in modo confuso, allora, invece, faccia a faccia e come Egli è; cercare sempre il suo volto in questa vita, con l’innocenza delle mani e la purezza del cuore, questo è il vero sentimento religioso, che, come dice Giobbe, è il culto di Dio. 
Chi non lo possiede, ha ricevuto invano la sua anima; 
vive, cioè, inutilmente o non vive affatto, poiché non vive di quella vita per la quale, proprio per vivere di essa, ha ricevuto l’anima sua. 
.....
(dalla Lettera d'Oro)



Lo scopo della vita - S. Ignazio di Loyola


PRINCIPIO E FONDAMENTO.
L'uomo è creato per lodare, riverire e servire Dio nostro Signore, e così raggiungere la
salvezza; 
le altre realtà di questo mondo sono create per l'uomo e per aiutarlo a conseguire il fine per cui è creato. 
Da questo segue che l'uomo deve servirsene tanto quanto lo aiutano per il suo fine, e deve allontanarsene tanto quanto gli sono di ostacolo. 
Perciò è necessario renderci indifferenti verso tutte le realtà create (in tutto
quello che è lasciato alla scelta del nostro libero arbitrio e non gli è proibito), in modo che non desideriamo da parte nostra la salute piuttosto che la malattia, la ricchezza piuttosto che la povertà, l'onore piuttosto che il disonore, una vita lunga piuttosto che una vita breve, e così per tutto il resto, desiderando e scegliendo soltanto quello che ci può condurre meglio al fine per cui siamo creati.

(dagli Esercizi Spirituali)

mercoledì 25 aprile 2012

Basta poco

Vasco Rossi - La compagnia




La visita al SS. Sacramento


LA DIMORA AMOROSA CHE FA GESÙ SUGLI ALTARI NEL SS. SACRAMENTO
Venite ad me omnes qui laboratis, et onerati estis, et ego reficiam vos (Matth 11,28)
Sant'Alfonso Maria de' Liguori


PUNTO I
Il nostro amante Salvatore, dovendo partire da questo mondo, dopo di aver colla sua morte compita l'opera della nostra redenzione, non volle lasciarci soli in questa valle di lagrime. "Niuna lingua è bastante (dicea S. Pietro d'Alcantara), a poter dichiarare la grandezza dell'amore, che Gesù porta ad ogni anima; e perciò volendo questo sposo partire da questa vita, acciocché questa sua assenza non le fosse cagione di scordarsi di lui, le lasciò per memoria questo SS. Sagramento, nel quale Egli stesso rimanea, non volendo che tra ambedue restasse altro pegno per tenere svegliata la memoria ch'Egli medesimo". Merita dunque da noi grande amore questo gran tratto d'amore di Gesù Cristo; e perciò in questi ultimi nostri tempi Egli ha voluto che s'istituisse la festa in onore del suo SS. Cuore, come si porta rivelato alla sua serva suor Margherita Maria Alacoque, affinché noi rendessimo co' nostri ossequi ed affetti qualche contraccambio alla sua amorosa dimora che fa sugli altari: e così insieme compensassimo i disprezzi che in questo Sagramento d'amore Egli ha ricevuti e riceve tuttavia dagli eretici e da' mali cristiani.
Gesù si è lasciato nel SS. Sagramento, 1. per farsi trovare da tutti; 2. per dare udienza a tutti; 3. per far grazie a tutti. 

martedì 24 aprile 2012

In autostrada

Stavo facendo zapping radiofonico, in autostrada, 
quando mi è capitato di ascoltare una canzone di quelle troppo romantiche, 
strappalacrime, di amore totale, eterno, perdonami, mai più, solo tu, ma fa nulla, 
l'importante è che tu sei felice, ecc....


Dato che io sono veramente flippata con Nostro Signore, 
cioè per me è veramente troppo tutto,
mi è sorto questo pensiero:
la fede, la conoscenza, l'ascolto devono
portarmi all'innamoramento totalizzante per Lui.
Fino a non pensare a me, 
a che fine farò, 
a quale sarà il mio destino, 
ma pensare solo a Lui, 
a chi è, 
a come farlo felice, 
anche se non ha bisogno di me,
perchè sarò sempre io ad aver bisogno di lui.
Essere felice che ci siano state e ci sono e ci saranno 
persone degne di essere chiamate Sue amiche per davvero, 
perchè è un grande, 
perchè è Dio, 
perchè è bello, 
perchè è giusto, 
perchè ha pietà dei deboli,
perchè ha fatto tutto, 
perchè tutto è Suo, 
perchè si è spogliato, 
perchè ha lottato, 
perchè è morto, 
perchè non è stato vinto, 
ma ha vinto.
E' ben vivo.
Ed io mi sono girata per troppo tempo dall'altra parte.
Ed è giusto che io lo ammiri da lontano, 
non merito di stare così vicina, 
ma grazie a tutti quelli che fin da subito sono stati così intelligenti 
da rendergli grazie, 
da amarlo, 
da farlo felice.
Perchè è Dio, ma è uomo.
E, sono certa, 
adora sorridere, 
essere cantato,
essere amato.

Adele - Something like you


Abbandonarsi all'umorismo

Ieri sera, tornavo a casa, in macchina, sotto l'acqua:
paesello deserto, pioggia e pozzanghere, desiderio di casa, lampioni, strisce pedonali e .... semaforo.
Di quelli con il timer.
Nessuno in giro, arrivo io: ....., 2, 1, giallo. Ce l'ho fatta.
.... ma no, dopo 10 m un'altro semaforo, stessa sincronizzazione: questo, però, preso quando dal giallo è passato al rosso.
Sintesi: ho preso una multa (telecamera) con perdita punti.
Damn!
Senso di malessere, di incazzatura per la mia stupidità (il timer era ben in vista!!), per i punti persi, per i soldi regalati... poi, poi, poi.... mi è tornato in mente: chiedevo, da un po', al Signore di conoscere il senso del peccato.
Perché, onestamente, non ce l'ho. 
O faccio qualcosa di veramente eclatante, o - altrimenti - non ho tutto questo senso dell'offesa, pur avendo ben presente che solo svegliandomi inizio a peccare.
Ma riconoscere il peccato ed averne il senso è, per me, una bella differenza.
Ed allora ho chiesto, nella mia meditazione/preghiera quotidiana, che me lo concedesse, per poter iniziare a correggermi. 
Non c'è come comprendere qualcosa per iniziare a vivere con quella consapevolezza.
E, poi, questo.
Segno, visibile, di qualcos'altro, intangibile.
Riassumo.
Errore in arrivo ben segnalato, errore compiuto nonostante tutto, giudizio (multa) giusta e senso di schifo per aver compiuto l'errore nonostante lo vedessi arrivare, con tutte le sue conseguenze... 
Beh, io ho iniziato a ridere, e di gusto.
A sghignazzare.
Ed ho detto grazie, mio Signore.
A domanda, corretta, rispondi. Sempre.
Non come avrei voluto, ma direi che così non lo dimentico più.
Quindi è come vuoi Tu. Ed è questo l'importante, per me.
Ti adoro. 
Sei - per davvero - il massimo :-)



domenica 22 aprile 2012

Spirito Santo, Eterno Amore - Edith Stein

Chi sei, dolce luce che mi inondi, 
e rischiari la notte del mio cuore?
Tu mi guidi, qual mano di una mamma;
ma se tu mi lasci, 
non più di un sol passo avanzerei!
Tu sei lo spazio che l'esser mio circonda
e in cui si cela.
Se mi abbandoni, cado nell'abisso del nulla, 
donde all'esser mi chiamasti.
Tu, a me più vicino di me stessa, 
più intimo dell'intimo mio.
Eppur nessun ti tocca o ti comprende
e d'ogni nome infrangi le catene:
Spirito Santo, eterno Amore!



Beautiful - Christina Aguilera

Non guardarmi.


Ogni giorno è così meraviglioso
e, all'improvviso, è difficile respirare.
Ogni tanto, divento insicura
per colpa di tutto il mio dolore,
e mi vergogno così tanto.


Sono bellissima, non importa quello che dicono.
Le parole non possono vincermi.
Sono bellissima da ogni punto di vista
Sì, le parole non possono vincermi.
Per cui non deprimetemi, oggi.


Sei delirante, per tutti i tuoi amici.
Così, consumato dal tuo dolore,
provi insistentemente a riempire il vuoto,
ma il pezzo è sparito e il puzzle è incompleto.
Ed è così, ora.


Sei magnifica, non importa quello che dicono
Le parole non possono vincerti.
Sei magnifica, in ogni singolo aspetto
Sì, le parole non possono vincerti.
Per cui non deprimetemi, oggi...



Non importa quello che facciamo.
Non importa quello che dicono.
Noi siamo musica, in questa melodia,
piena di bellissimi sbagli.
E in qualsiasi posto andiamo
il sole splenderà sempre.
E domani ci potremmo svegliare
da un'altra parte, magari x sempre.


Siamo bellissimi, non importa quello che dicono.
Sì, le parole non possono vincerci.
Siamo bellissimi, non importa quello che dicono.
Sì, le parole non possono vincerci.
Non deprimetemi, oggi


Non deprimetemi, oggi.                

Gli amici fedeli

Ho ascoltato una frase che mi ha fatto pensare:

una volta avevamo come amici silenziosi i santi, o i nostri morti, a cui parlavamo, ci rivolgevamo, di cui avevamo cura nella memoria e con piccoli gesti quotidiani di affetto (fiori, baci all'immaginetta, devozioni), oggi, che non si crede più al cielo, abbiamo come interlocutori fedeli e silenziosi i nostri animali da compagnia. 
Avevamo gli occhi pieni dell'azzurro del cielo e li abbiamo abbassati ad osservare la terra.

Interessante spunto di riflessione.



sabato 21 aprile 2012

L'estasi

L'abbandono dell'anima a Dio, quale grazia, quale godimento.
I sensi del corpo sono segno, indicazione, esempio di quelli spirituali.
La purificazione, in fondo, penso sia solo questo.
Educare i sensi corporei.
Non vivere per i sensi corporali, 
ma usarli, sottometterli, guidarli 
ad essere strumento al servizio di quelli spirituali,
la marcia in più di cui siamo dotati.
Altrimenti rimaniamo animali, anche se con due dita di cervello.
La scala verso il cielo, ecco cosa sono i sensi spirituali. 
La scala da e per il cielo.
E quando questi si svegliano, 
un altro mondo di esperienze, 
e di fare esperienza, 
e di voler fare esperienza,
si apre.

L'estasi di Ludovica Albertoni - Bernini


Sei troppo Altro....


Mentre il Signore mi parlava, ammiravo la sua grande bellezza e la grazia con cui la divina e bellissima sua bocca pronunciava quelle parole che alle volte mi erano molto severe. 
Desiderosa di conoscere il colore dei suoi occhi e la sua statura per poterne dire qualche cosa, non vi sono mai riuscita: le mie diligenze non giovavano a nulla. 
Anzi, appena lo tentavo, la visione spariva completamente.
Alle volte vedo che mi guarda affabilmente. 
Eppure il suo sguardo è così forte che l'anima, non potendolo sostenere, entra in altissimo rapimento, nel quale, mentre si adopera per meglio godere di Lui, ne perde di vista la bellezza. 
Insomma, qui da parte nostra non c'è volere che tenga. 
Si vede chiaramente che Dio ci vuole umili e remissivi, contenti di quello che ci dà, ringraziandone Chi ce lo dà.
(Santa Teresa d'Avila, Libro della mia vita, cap 29 par 2)


Quando leggo queste cose, 
ammetto che mi viene una scossa, 
e mi chiedo: ma quanto bello sei? 

Grazie

O Maria, Madre dolcissima del mio spirito, 
insegnami l'esultanza del cuore
per ringraziare della vita, dell'esistenza, per essere stata tratta dal nulla, 
dono gratuito di immenso amore.


Insegnami a seguire, ascoltare, meditare, volere, ammirare, gustare, 
tuo figlio, il Signore Gesù Cristo, che, con la Sua vita, passione, morte e resurrezione, 
ha lottato e vinto contro la morte, la mia morte, 
donandomi gratuitamente, se lo voglio, se lo amo, se ci credo, la libertà.


Tutti doni del mio Dio, 
il magnifico, il grandioso, l'onnipotente, il forte, il guerriero, il vivente.
Era morto, ed è risorto.
Era morto, ed è vivo.
E' il mio Signore e il mio Dio.


Grazie, mio Signore Gesù, 
che il mio cuore gioisca, canti, danzi pensando sempre a Te.
Con gli occhi fissi a Te.
Tu che sei il Figlio del Dio vivente, 
abbi pietà di me peccatrice. 


Torno ad essere nulla senza di Te.