E' un periodo in cui le mie riflessioni sono incentrate sul male gratuito e meschino a cui tutti, anche se in misure e modalità diverse, capita di essere oggetto da parte del prossimo.
Prossimo, quindi gente della mia quotidianità, in qualsiasi ruolo esse ne facciano parte.
Il male ricevuto a me fa incazzare. Mi toglie la bellezza dalla mente e dall'anima.
Mi fa diventare l'anima nera coi pensieri di vendetta, con la sensibilità ferita, con la necessità impellente di insegnare che così non si fa (la maestrina...).
Però, e questo è veramente oro, sto imparando a chiedere, cercare, pensare a risposte nella Chiesa, in Gesù, fuori da me.
E sono giunta a queste conclusioni:
- il mondo è sotto il dominio del principe del male, quindi siamo tutti imprigionati
- bisogna essere ben consci di questo, per riconoscere che Gesù è venuto a combattere per noi, e a donarci - gratuitamente - la libertà
- accettare questo dono vuol dire, con Gesù ed il Cielo, combattere la nostra battaglia di liberazione personale. Sentirsi esuli in terra nemica.
- gli altri sono, come me, prigionieri. Alcuni svegli e consci della propria condizione, altri addormentati. Io non ho potere di svegliare nessuno, ma lo posso segnalare al cielo (pregate per i Vostri nemici, non resistere al malvagio, siate santi)
In poche parole:
- essere felici, gioiosi ed allegri, ma proprio dentro, dove è il centro, per questo dono (sia lodato Gesù Cristo).
- Difendere, curare, custodire, far crescere il dono (pregare incessantemente, per avere uno sguardo sapiente sulla realtà.... )
- Amarsi gli uni, gli altri (se uno non è ancora stato raggiunto dalla grazia, se è ingabbiato, se è un "venduto" al nemico... lo sa?, ne è conscio o è solo ubriaco, drogato, addormentato? cosa posso fare io, se non chiedere a Gesù la salvezza per tutti? )
- Sentirsi assolutamente abbagliati dalla grandiosità e magnificenza del nostro Re, dal Suo Amore. Affidarsi in senso assoluto e completo. Io non vedo al di là del mio naso, intelligenza è seguire qualcuno che ne sa un po più di te.
Belle parole, chissà quando riuscirò a farle cadere nel cuore.
Per adesso, mi rendo conto che se mi fanno del male, mi imbruttisco.
Abbi pietà, Signore, fammi la grazia della vigilanza...
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