INTRODUZIONE
Il concetto corrente circa l'essere umano è dualista: è composta di anima e di corpo. Secondo questa concezione, l'anima è la parte interiore, invisibile, spirituale, mentre il corpo è la parte esteriore, visibile. C'è indubbiamente una parte di verità in questa concezione, ma è del tutto insufficiente. Il corpo è certamente il contenitore, ma la Bibbia non fa mai confusione fra lo spirito e l'anima, come se i due termini fossero sinonimi. La loro stessa natura li distingue l'uno dall'altra. La Parola di Dio concepisce l'uomo come un essere tripartito: spirito, anima e corpo.
Il concetto corrente circa l'essere umano è dualista: è composta di anima e di corpo. Secondo questa concezione, l'anima è la parte interiore, invisibile, spirituale, mentre il corpo è la parte esteriore, visibile. C'è indubbiamente una parte di verità in questa concezione, ma è del tutto insufficiente. Il corpo è certamente il contenitore, ma la Bibbia non fa mai confusione fra lo spirito e l'anima, come se i due termini fossero sinonimi. La loro stessa natura li distingue l'uno dall'altra. La Parola di Dio concepisce l'uomo come un essere tripartito: spirito, anima e corpo.
1 Tessalonicesi 5,23 dice:
"L'intero essere vostro, lo spirito, l'anima e il corpo
sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo".
Questo versetto mostra chiaramente che la creatura umana è composta di
tre parti. Se la completa santificazione dei credenti includesse soltanto due
elementi, l'apostolo Paolo avrebbe detto semplicemente: la vostra anima e il vostro
corpo. Invece ha detto: spirito, anima e corpo.
Ma è veramente importante fare una distinzione fra lo spirito e l'anima? Si, questa distinzione è della massima importanza, perché ha una implicazione diretta nella vita del credente. Come può capire la vita spirituale se si ignora fin dove arriva il campo d'azione dello spirito? E come si può crescere spiritualmente se non si hanno idee chiare in proposito? La confusione fra l'anima e lo spirito è fatale per la vita spirituale. I credenti spesso considerano spirituale ciò che in realtà riguarda solo l'anima e si fermano all'aspetto psichico delle cose, senza ricercare ciò che è veramente spirituale. Come possiamo evitare gli errori se confondiamo ciò su cui Dio opera una distinzione?
La vera conoscenza è molto
importante per la vita spirituale. Aggiungiamo tuttavia, che un'altra cosa è
altrettanto importante: che il credente sia abbastanza umile per prepararsi ad
accettare l'insegnamento dello Spirito Santo. Allora gli sarà accordato
di conoscere per esperienza la divisione dell'anima dallo spirito anche se questa
conoscenza, all'inizio gli sembrerà non del tutto facile. Il credente più
sprovveduto, che non ha la minima idea di che cosa sia la divisione dell'anima
dallo spirito, può tuttavia farne l'esperienza nella vita reale; e, viceversa,
un credente ben informato, che ha familiarità con il concetto di divisione
dell'anima dallo spirito, può non farne alcuna esperienza nella sua vita.
Beato quel credente che ha la conoscenza e l'esperienza di queste verità! Purtroppo la maggioranza dei credenti non ha questa esperienza. E' indispensabile, all'inizio di questo cammino, insegnare loro quali sono le diverse funzioni dell'anima e dello spirito, per incoraggiarli poi a ricercare ciò che è spirituale.
Beato quel credente che ha la conoscenza e l'esperienza di queste verità! Purtroppo la maggioranza dei credenti non ha questa esperienza. E' indispensabile, all'inizio di questo cammino, insegnare loro quali sono le diverse funzioni dell'anima e dello spirito, per incoraggiarli poi a ricercare ciò che è spirituale.
Vi sono altri testi biblici che
affermano questa differenziazione fra l'anima e lo spirito. "Infatti
la Parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque
spada a doppio taglio e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture
dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore" (Ebrei
4,12). In questo versetto l'autore considera due gli elementi non fisici dell'uomo:
l'anima e lo spirito. La parte fisica comprende le giuntura e le midolla. Quando
il sacerdote si serviva della spada per dividere completamente l'animale sacrificato,
nulla delle parti interiori poteva rimanere nascosto. Anche le giunture e le midolla
venivano separate. E' in questo modo che il Signore Gesù si serve della
Parola di Dio per il suo popolo, per operare una separazione completa e provocare
una divisione fra ciò che è spirituale, ciò che è
psichico e ciò che è fisico. Ne consegue che, poiché lo spirito
e l'anima possono venire separati, devono logicamente essere diversi per natura.
E' dunque chiaro che la creatura umana è formata da tre parti.
LA
CREAZIONE DELL'UOMO
"Dio, il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente" (Gen 2,7). Appena "l'alito vitale" (che sarà lo spirito dell'uomo) venne in contatto con il corpo, l'anima ne fu il risultato. L'anima è dunque una combinazione di corpo e di spirito. L'uomo viene così definito: "un'anima vivente". L'alito vitale diventa lo spirito dell'uomo, cioè il principio di vita che è dentro di lui, Gesù ha detto: "E' lo spirito che vivifica" (Giovanni 6,63).
"Dio, il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente" (Gen 2,7). Appena "l'alito vitale" (che sarà lo spirito dell'uomo) venne in contatto con il corpo, l'anima ne fu il risultato. L'anima è dunque una combinazione di corpo e di spirito. L'uomo viene così definito: "un'anima vivente". L'alito vitale diventa lo spirito dell'uomo, cioè il principio di vita che è dentro di lui, Gesù ha detto: "E' lo spirito che vivifica" (Giovanni 6,63).
Quest'alito vitale viene dal Signore
della creazione. Tuttavia dobbiamo stare attenti a non confondere lo spirito dell'uomo
con lo Spirito Santo di Dio.
Quest'ultimo differisce dallo spirito dell'uomo. Romani 8,16 dimostra tale differenza dichiarando che "lo stesso Spirito attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio". Il termine originale che viene tradotto "vita" nella locuzione "alito di vita" è chay ed è al plurale. Ciò potrebbe riferirsi al fatto che l'alito di Dio produsse una duplice vita, dell'anima e dello spirito. Quando l'alito di Dio penetrò il corpo dell'uomo divenne lo spirito dell'uomo; ma quando lo spirito reagì con il corpo, si produsse l'anima. Questo spiega l'origine della vita dell'anima e di quella dello spirito.
Quest'ultimo differisce dallo spirito dell'uomo. Romani 8,16 dimostra tale differenza dichiarando che "lo stesso Spirito attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio". Il termine originale che viene tradotto "vita" nella locuzione "alito di vita" è chay ed è al plurale. Ciò potrebbe riferirsi al fatto che l'alito di Dio produsse una duplice vita, dell'anima e dello spirito. Quando l'alito di Dio penetrò il corpo dell'uomo divenne lo spirito dell'uomo; ma quando lo spirito reagì con il corpo, si produsse l'anima. Questo spiega l'origine della vita dell'anima e di quella dello spirito.
Dobbiamo riconoscere, tuttavia,
che questo spirito non è la vita di Dio, poiché "il
soffio dell'onnipotente mi dà vita" (Giobbe 33,4). Non
si tratta dell'entrata nell'uomo della vita eterna, non creata, di Dio, né
della vita che riceviamo con la rigenerazione. Quella che riceviamo con la nuova
nascita è la vita di Dio, così come è rappresentata dall'albero
della vita. Ma il nostro spirito umano, sebbene permanente, è privo di
"vita eterna".
"Formò l'uomo dalla polvere
della terra": questa espressione si riferisce al corpo dell'uomo.
"Gli soffiò nelle narici un alito vitale": si riferisce allo spirito dell'uomo che viene da Dio.
"E l'uomo divenne un'anima vivente": si riferisce all'anima dell'uomo.
"Gli soffiò nelle narici un alito vitale": si riferisce allo spirito dell'uomo che viene da Dio.
"E l'uomo divenne un'anima vivente": si riferisce all'anima dell'uomo.
Quando il corpo si trovò
vivificato dall'alito vitale, cioè dallo spirito, questo fatto fece sorgere
un essere vivente e cosciente della propria esistenza. L'uomo completo è
una tri-unità: l'insieme di spirito, anima e corpo. Secondo Genesi 2,7
l'uomo era formato soltanto di due elementi indipendenti: quello fisico e quello
spirituale. Ma quando Dio pose lo spirito all'interno del rivestimento di terra,
ne scaturì l'anima. Lo spirito dell'uomo messo a contatto con il corpo
inerte produsse l'anima. Senza spirito, il corpo era morto; ma con lo spirito,
l'uomo divenne vivente. L'organo così creato venne chiamato: anima.
"L'uomo divenne un'anima vivente":
questa affermazione non soltanto esprime il fatto che l'incontro tra il corpo
e lo spirito produsse l'anima, ma suggerisce il concetto che lo spirito e il corpo
si siano trovati completamente amalgamati nell'anima. In altri termini, l'anima
e il corpo si sono combinati con lo spirito e lo spirito e il corpo si sono amalgamati
nell'anima.
"Nello stato in cui Adamo si trovava
prima della caduta, c'era una perfetta fusione dei tre elementi in una unità
che l'anima, come sede decisionale, diede origine alla sua personalità,
alla sua esistenza di essere distinto dagli altri" (Pember). L'uomo è stato
definito come anima vivente perché è nell'anima che lo spirito e
il corpo si incontrano ed è per mezzo dell'anima che la sua personalità
si manifesta.
Potremmo usare un'illustrazione,
anche se imperfetta: versate del colore in una tazza. Il colore e l'acqua si mescoleranno
per formare una terza sostanza chiamata inchiostro. In modo simile i due elementi
indipendenti spirito e corpo si combinano per diventare anima vivente. Questa
analogia è però imperfetta in quanto l'anima prodotta dalla combinazione
di spirito e corpo diventa un elemento indipendente e indissolubile tanto quanto
lo spirito e il corpo.
Dio ha trattato l'anima dell'uomo
come qualcosa di unico. Come gli angeli sono stati creati spirito, così
l'uomo è stato creato essenzialmente anima vivente. Non soltanto l'uomo
aveva un corpo, un corpo con un alito vitale, ma è anche diventato anima
vivente.
Frequentemente nella Bibbia Dio
parla degli uomini come di "anime". Perché? Per il motivo che l'uomo è
ciò che è la sua anima. La sua anima lo rappresenta ed esprime la
sa personalità. E' l'organo della volontà, l'organo per mezzo del
quale lo spirito e il corpo risultano perfettamente amalgamati. Se l'anima dell'uomo
vuole ubbidire a Dio, lascerà che sia lo spirito a governare l'essere umano,
come Dio ha voluto. Ma l'anima può anche scegliere un'altra strada: ignorare
lo spirito e trovare la sua soddisfazione come signore dell'uomo!
Questa tri-unità costituita
di spirito, anima e corpo può essere parzialmente illustrata da una lampadina
a incandescenza. Dentro la lampadina, che può rappresentare la totalità
dell'uomo, ci sono elettricità, luce e filo conduttore. Lo spirito è
come l'elettricità. L'anima è la luce e il corpo il filo conduttore.
L'elettricità è la causa della luce, che a sua volta è dunque
l'effetto dell'elettricità. Il filo conduttore è l'elemento materiale
che serve sia per trasportare l'elettricità, sia per manifestare la luce.
La combinazione di spirito e corpo produce l'anima, che è esclusività
dell'uomo. Così come l'elettricità, trasportata dal filo conduttore,
si manifesta nella luce, lo spirito agisce sull'anima e l'anima a sua volta, si
esprime mediante il corpo.
Dobbiamo tuttavia ricordarci di
un fatto importante. Mentre l'anima è il punto di incontro degli elementi
del nostro essere in questa vita attuale, sarà lo spirito che eserciterà
il potere nella nostra vita di resurrezione. Poiché, dice la Bibbia, "è
seminato corpo naturale (o psichico) e risorgerà corpo spirituale"
(1 Corinzi 15,44). C'è qui un punto essenziale: noi che siamo stati
uniti al Signore risorto, possiamo fin d'ora avere il nostro essere intero governato
dal nostro spirito. Non siamo più uniti al primo Adamo, che è stato
fatto anima vivente, ma all'ultimo Adamo (Gesù Cristo) che è spirito
vivificante (1 Corinzi 15,45).
LE
FUNZIONI RISPETTIVE DELLO SPIRITO, DELL'ANIMA E DEL CORPO
È per mezzo del corpo fisico che l'uomo entra in contatto con il mondo materiale. Possiamo dunque definire il corpo come lo strumento per mezzo del quale acquistiamo coscienza del mondo.
È per mezzo del corpo fisico che l'uomo entra in contatto con il mondo materiale. Possiamo dunque definire il corpo come lo strumento per mezzo del quale acquistiamo coscienza del mondo.
L'anima comprende l'intelligenza,
che ci aiuta in questo stato della nostra esistenza e le emozioni che provengono
dei sensi. Poiché l'anima appartiene all'io dell'uomo e rivela la sua personalità,
è definita come la parte che ci dà coscienza di noi stessi.
Lo spirito è quella parte
per mezzo della quale comunichiamo con Dio e la sola con cui possiamo percepire
Dio e adorarlo. Dal momento che è la sede della nostra relazione con Dio,
viene indicato come l'elemento che ci dà la coscienza di Dio.
Dio dimora nello spirito, l'io dimora
nell'anima, i sensi dimorano nel corpo.
Per mezzo dello spirito, l'uomo
entra in contatto con il mondo spirituale e con lo Spirito di Dio; con il suo
corpo l'uomo è in contatto con il mondo materiale, influenzandolo ed essendone
influenzato. L'anima si colloca fra questi due mondi, appartenendo all'uno e all'altro.
E' legata al mondo spirituale mediante lo spirito e al mondo materiale mediante
il corpo. Lo spirito non può agire direttamente sul corpo: ha bisogno di
un intermediario e questo intermediario è l'anima, che è il prodotto
del contatto tra spirito e corpo e che fa da legame fra i due.
Lo spirito può sottomettere
il corpo per mezzo dell'anima, in modo che possa ubbidire a Dio; così pure
il corpo, per mezzo dell'anima, può richiamare lo spirito all'amore per
il mondo.
Di questi tre elementi, lo spirito
è certamente il più nobile, perché è in contatto con
Dio. Il corpo è il più basso perché è legato alla
materia. L'anima si trova fra i due, unendoli e ricevendone la caratterizzazione.
L'anima rende possibile la comunicazione e la cooperazione fra lo spirito e il
corpo.
Il compito dell'anima è di
mantenere gli altri due elementi nei loro ruoli rispettivi, in modo che non abbiano
a perdere la giusta relazione fra loro, nel senso che l'elemento inferiore, il
corpo, rimanga soggetto allo spirito e il più nobile, lo spirito, possa
governare il corpo per mezzo dell'anima. Il fattore principale dell'essere umano
è senz'altro l'anima. L'anima si rivolge allo spirito perché questi
le trasmetta ciò che ha ricevuto dallo Spirito Santo, affinché l'anima
stessa, una volta giunta alla perfezione, possa trasmettere al corpo quello che
ha ricevuto; poi il corpo parteciperà anch'esso alla perfezione dello Spirito
Santo e diventerà così un corpo spirituale.
Lo spirito è la parte più
nobile dell'uomo e occupa la parte più intima del suo essere. Il corpo
è la parte meno nobile e occupa la parte esteriore. Tra i due dimora l'anima,
che serve da intermediario. Il corpo è lo scudo esteriore dell'anima e
questa è l'involucro esteriore dello spirito. Lo spirito trasmette i suoi
pensieri all'anima e l'anima spinge il corpo ad ubbidire allo spirito. Questo
spiega la funzione da intermediaria dell'anima. Prima della caduta dell'uomo lo
spirito controllava tutto l'essere per mezzo dell'anima.
Il potere dell'anima è fondamentale,
poiché è lì che si amalgamano il corpo e lo spirito, che
fanno dell'anima la sede della personalità e dell'influenza dell'uomo.
Prima che l'uomo commettesse il peccato originale la potenza dell'anima era completamente
sotto il dominio dello spirito. La sua forza era quindi la forza dello spirito.
Lo spirito non può agire direttamente sul corpo; lo può fare soltanto
tramite l'anima.
Questo possiamo vederlo in Luca
1,46-47: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio
spirito ha esultato in Dio mio salvatore" (versione Darby). Spiega
Pember : "Qui il cambio di tempo mostra che lo spirito ha prima concepito la gioia
in Dio e poi ha comunicato il sentimento all'anima, che lo ha espresso mediante
il corpo".
L'anima è dunque la sede
della personalità dell'uomo. E' in essa che si trovano la volontà,
l'intelletto e le emozioni. Come lo spirito serve per comunicare con il mondo
spirituale e il corpo con il mondo materiale, così l'anima sta fra i due
ed esercita il suo potere nel discernere e nel decidere chi deve regnare: il mondo
spirituale o quello naturale. Talvolta l'anima stessa assume il controllo dell'uomo
per mezzo dell'intelletto, creando così, un mondo intellettuale che impone
la sua egemonia. Perché lo spirito possa governare, è necessario
il consenso dell'anima, altrimenti lo spirito non è in grado di controllare
le funzioni dell'anima e del corpo. La decisione spetta all'anima, perché
è lì che risiede la personalità dell'uomo.
Effettivamente l'anima è
il cardine di tutto l'essere umano, perché essa appartiene la volontà
umana. Soltanto quando l'anima decide di assumere una posizione umile, lo spirito
può dirigere l'essere umano. Se l'anima si rifiuta di assumere un simile
atteggiamento, lo spirito sarà incapace di esercitare la sua autorità.
Questo ci spiega il significato della libera volontà dell'uomo.
L'uomo non è un automa che
si muove secondo la volontà di Dio. Al contrario: l'uomo ha la piena libertà
e il potere di prendere le sue decisioni. Possiede lo strumento della volontà
propria ed è quindi in grado di scegliere se seguire la volontà
di Dio o, viceversa, di resistergli e seguire la volontà di Satana. Dio
desidera che lo spirito, che è la parte più nobile della creatura
umana, riesca a controllare tutto l'essere umano. Tuttavia la volontà,
che è la parte determinante della personalità, appartiene all'anima.
E' la volontà che determina se dev'essere lo spirito che deve governare
l'essere umano, o il corpo o l'anima stessa. Considerando, quindi, che l'anima
possiede un tale potere e che è l'espressione della personalità
umana, è logico che la Bibbia indichi l'uomo come "un'anima vivente".
IL
TEMPIO SANTO E L'UOMO
"Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi?" scrive l'apostolo Paolo (1 Corinzi 3,16). Dio gli ha rivelato questo parallelo fra il tempio e l'uomo. Come Dio aveva anticamente stabilito la sua dimora nel tempio, così oggi lo Spirito Santo dimora nell'uomo. Paragonando l'uomo al tempio, possiamo vedere chiaramente come i tre elementi dell'uomo siano manifesti.
"Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi?" scrive l'apostolo Paolo (1 Corinzi 3,16). Dio gli ha rivelato questo parallelo fra il tempio e l'uomo. Come Dio aveva anticamente stabilito la sua dimora nel tempio, così oggi lo Spirito Santo dimora nell'uomo. Paragonando l'uomo al tempio, possiamo vedere chiaramente come i tre elementi dell'uomo siano manifesti.
Sappiamo che il tempio di Gerusalemme
era diviso in tre parti. La prima era rappresentata dal cortile esterno (o vestibolo)
che era visibile a tutti e visitato da tutti. Più internamente c'era il
Luogo Santo, nel quale soltanto i sacerdoti potevano entrare per offrire a Dio
olio, incenso e pane. Si trovavano abbastanza vicino a Dio, ma non proprio
a contatto con Lui, perché stavano ancora al di qua della cortina e quindi
non alla presenza immediata di Dio. Dio abitava più internamente, nel Luogo
Santissimo, dove nessun uomo poteva entrare. Benché il sommo sacerdote
vi potesse entrare una sola volta all'anno, questa disposizione stava a indicare
che nessun uomo poteva entrare nel Luogo Santissimo prima che la cortina fosse
strappata.
Anche l'uomo è il tempio
di Dio, ed è composto di tre parti. Il corpo è come il cortile esterno,
con la sua vita esteriore, visibile a tutti. E' lì che l'uomo dovrebbe
ubbidire a tutti i comandamenti di Dio. E' lì che il Figlio di Dio si sostituisce
all'uomo e muore per tutte l'umanità.
Più internamente c'è l'anima dell'uomo che costituisce la vita interiore della creatura umana e che comprende le emozioni, la volontà e l'intelletto. Tale è il Luogo Santo dell'uomo rigenerato, poiché il suo amore, la sua volontà e il suo pensiero sono pienamente illuminati per essere in grado di servire Dio come faceva l'antico sacerdote.
Più interiormente, oltre la cortina, si trova il Luogo Santissimo in cui nessuna luce umana è mai penetrata e che nessuno sguardo umano ha mai sfiorato. E' la "dimora segreta dell'Altissimo", l'abitazione di Dio. Non può essere raggiunto dall'uomo se Dio non strappa la cortina. E' lo spirito dell'uomo. Questo spirito sta di là della coscienza dell'uomo e al di sopra della sua sensibilità. E' qui che l'uomo si unisce a Dio ed entra in comunione con Lui.
Più internamente c'è l'anima dell'uomo che costituisce la vita interiore della creatura umana e che comprende le emozioni, la volontà e l'intelletto. Tale è il Luogo Santo dell'uomo rigenerato, poiché il suo amore, la sua volontà e il suo pensiero sono pienamente illuminati per essere in grado di servire Dio come faceva l'antico sacerdote.
Più interiormente, oltre la cortina, si trova il Luogo Santissimo in cui nessuna luce umana è mai penetrata e che nessuno sguardo umano ha mai sfiorato. E' la "dimora segreta dell'Altissimo", l'abitazione di Dio. Non può essere raggiunto dall'uomo se Dio non strappa la cortina. E' lo spirito dell'uomo. Questo spirito sta di là della coscienza dell'uomo e al di sopra della sua sensibilità. E' qui che l'uomo si unisce a Dio ed entra in comunione con Lui.
Non c'è nessuna luce nel
Luogo Santissimo, perché Dio vi dimora. La luce del Luogo Santo è
fornita dal candelabro dalle sette braccia. Il cortile esterno sta alla luce del
giorno. Tutte queste cose servono come illustrazione e sono l'ombra della realtà
di una persona rigenerata. Lo spirito è come il Luogo Santissimo, permeato
della presenza di Dio, dove tutto avviene per fede, di là della visione,
della comprensione riguardanti sia il mondo delle idee, sia la realtà materiale.
Il corpo è paragonabile al cortile esterno, chiaramente visibile a tutti.
Le azioni del corpo possono essere viste da chiunque.
L'ordina in cui Dio ci presenta
questa realtà è perfetto: "lo spirito,
l'anima e il corpo" (1 Tessalonicesi 5,23). Non è detto
"anima, spirito e corpo", oppure "corpo, anima e spirito". Lo spirito è
la parte preminente e quindi è menzionato per primo. Il corpo è
la parte inferiore e quindi è menzionato per ultimo. L'anima sta in mezzo
ai due e quindi è menzionata per seconda. Conoscendo l'ordine stabilito
da Dio, possiamo apprezzare la saggezza della Bibbia, quando paragona l'uomo al
tempio e l'uomo riguardo sia all'ordine, sia ai valori.
Tutto il servizio nel tempio si
svolge secondo la rivelazione che avviene nel Luogo Santissimo. Tutte le attività
nel Luogo Santo e nel cortile esterno sono regolate dalla presenza di Dio nel
Luogo Santissimo. Questo è il punto più sacro, verso il quale convergono
i quattro angoli del tempio. Possiamo avere l'impressione che nulla avvenga nel
Luogo Santissimo, perché l'oscurità è totale. Tutte le attività
si svolgono nel Luogo Santo. Anche le attività del cortile esterno sono
controllate dai sacerdoti del Luogo Santo. In realtà, tutte le attività
del Luogo Santo sono dirette dalla rivelazione che avviene nel silenzio e nella
pace del Luogo Santissimo.
Non è difficile intuire l'applicazione
spirituale di quest'ordine di cose. L'anima, l'organo della nostra personalità,
è composta dalla mente, dalla volontà e dalle emozioni. Sembra che
l'anima controlli tutte le nostre azioni, in quanto il corpo ne segue le indicazioni.
Prima della caduta, tuttavia, l'anima, nonostante le sue molte attività,
era governata dallo spirito. E questo è l'ordine che Dio vuole ancora oggi:
prima lo spirito, quindi l'anima e infine il corpo.
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