martedì 22 gennaio 2013

Essere presenti a sè stessi

da http://www.figlididio.it/meditazioni/sensopeccato.html 

Il Senso del Peccato, Don Divo Barsotti - estratto
(merita di essere letto tutto - link qui sopra)

Che cosa vuol dire essere uomini?
Vuol dire che sempre più lo spirito umano investe dall'intimo tutta la natura umana, anche corporea, in tal modo che non sfugga più alla coscienza e alla responsabilità dell'uomo nessuna sua attività, ma ogni suo atto sia penetrato di spirito, cioè in ogni suo atto l'uomo sia cosciente e pienamente responsabile: cosa che non avviene quasi mai.
Su milioni di atti che compiamo ogni giorno solo poche migliaia sono atti umani e di questi pochissimi sono atti squisitamente religiosi.
Quando sarà che tutti questi milioni di atti dell'uomo saranno atti umani?
E qui bisogna che spieghi che cosa intendo per atto dell'uomo e che cosa per atto umano.
Atto dell'uomo è qualunque atto che compia un uomo, anche se lo compie dormendo, anche se lo compie inconsapevolmente; sono quegli atti che si possono compiere per puro automatismo, per pura abitudine, senza che l'anima veramente rifletta sull'atto, veramente lo voglia, veramente sia libera e si determini a compierlo.

Quanti atti compio mentre parlo, con le mani, col viso, con la bocca con gli occhi!
Ma di quanti sono consapevole?
Di quanti sono perfettamente libero e cosciente?
Gli atti dunque di cui non ho piena coscienza e piena responsabilità sono atti dell'uomo perché sono atti compiuti da un uomo, ma non sono atti umani perché non sono investiti, trasfigurati dall'intimo da questa responsabilità piena che è propria dell'uomo come spirito.
L'uomo è veramente uomo quando tutte le sue attività promanano da lui non come animale, dalle sue potenze soltanto animali, ma anche in quanto è lo spirito suo che le dirige, che le vuole e dà loro un contenuto.
Per questo tanto più l'uomo è uomo quanto più è responsabile di tutti gli atti che compie.
Per la massima parte gli uomini sono portati via, così, dai loro istinti; non si impegnano mai, non riflettono, non c'è mai in loro un esercizio di volontà vera.

Quanti sono gli uomini che si lasciano vivere in questo modo! E non fanno del male: la vita animale non è una vita peccaminosa, è vita animale.
Il peccato implica la vita umana perché per fare un peccato ci vuole la piena coscienza di quello che si fa.
Ci può essere la responsabilità in radice, ma fino ad un certo punto, perché se uno rimane sempre un bambino sul piano morale, non acquista nemmeno il senso di una sua responsabilità di essere promosso ad essere uomo.
In fondo è così per la massima parte degli uomini; non è che non compiano mai un atto umano: prima o poi lo compiono, ed è quello che li salva o li perde; ma in massima parte gli uomini rimangono bambini.

E vanno in Paradiso, magari attraverso il Purgatorio, ma ci vanno.
Ma quanto più l'uomo diviene uomo, tanto più diviene consapevole dei suoi atti, e tanto più cresce il rischio della sua salvezza, ma cresce anche la possibilità di una sua santificazione.
La santità è il puro consumare di tutto l'uomo in una vita spirituale pura. Ecco la preghiera pura. È l'uomo che consuma tutto senza più nessuna opacità, senza più nessuna passività nei confronti del temperamento, dell'ereditarietà, degli automatismi animali dell'essere.
Di tutto quello che fa è pienamente cosciente, egli ha piena padronanza di sé.
È la piena libertà che l'uomo ha conquistato.
E proprio per questo la perfezione umana si unisce alla perfezione della santità e si può unire alla perversione totale.
 
Quando si dice essere permeabili allo Spirito Santo
Manda, Signore, operai nella tua messe....
abbiamo così bisogno di luci che brillino come astri, riflettendo la tua Luce.
Per me è una meraviglia, una delizia per il pensiero.

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