da http://www.figlididio.it/meditazioni/sensopeccato.html
Il Senso del Peccato, Don Divo Barsotti - estratto
(merita di essere letto tutto - link qui sopra)
Che cosa vuol dire essere uomini?
Vuol dire che sempre più lo spirito umano
investe dall'intimo tutta la natura umana, anche corporea, in tal modo che non
sfugga più alla coscienza e alla responsabilità dell'uomo nessuna sua attività,
ma ogni suo atto sia penetrato di spirito, cioè in ogni suo atto l'uomo sia
cosciente e pienamente responsabile: cosa che non avviene quasi mai.
Su milioni
di atti che compiamo ogni giorno solo poche migliaia sono atti umani e di questi
pochissimi sono atti squisitamente religiosi.
Quando sarà che tutti questi
milioni di atti dell'uomo saranno atti umani?
E qui bisogna che spieghi che cosa
intendo per atto dell'uomo e che cosa per atto umano.
Atto dell'uomo è
qualunque atto che compia un uomo, anche se lo compie dormendo, anche se lo
compie inconsapevolmente; sono quegli atti che si possono compiere per puro
automatismo, per pura abitudine, senza che l'anima veramente rifletta sull'atto,
veramente lo voglia, veramente sia libera e si determini a compierlo.
Quanti
atti compio mentre parlo, con le mani, col viso, con la bocca con gli occhi!
Ma
di quanti sono consapevole?
Di quanti sono perfettamente libero e cosciente?
Gli
atti dunque di cui non ho piena coscienza e piena responsabilità sono atti
dell'uomo perché sono atti compiuti da un uomo, ma non sono atti umani perché
non sono investiti, trasfigurati dall'intimo da questa responsabilità piena che
è propria dell'uomo come spirito.
L'uomo è veramente uomo quando tutte le sue
attività promanano da lui non come animale, dalle sue potenze soltanto animali,
ma anche in quanto è lo spirito suo che le dirige, che le vuole e dà loro un
contenuto.
Per questo tanto più l'uomo è uomo quanto più è responsabile di tutti
gli atti che compie.
Per la massima parte gli uomini sono portati via, così,
dai loro istinti; non si impegnano mai, non riflettono, non c'è mai in loro un
esercizio di volontà vera.
Quanti sono gli uomini che si lasciano vivere in
questo modo! E non fanno del male: la vita animale non è una vita peccaminosa, è
vita animale.
Il peccato implica la vita umana perché per fare un peccato ci
vuole la piena coscienza di quello che si fa.
Ci può essere la responsabilità in
radice, ma fino ad un certo punto, perché se uno rimane sempre un bambino sul
piano morale, non acquista nemmeno il senso di una sua responsabilità di essere
promosso ad essere uomo.
In fondo è così per la massima parte degli uomini;
non è che non compiano mai un atto umano: prima o poi lo compiono, ed è quello
che li salva o li perde; ma in massima parte gli uomini rimangono bambini.
E
vanno in Paradiso, magari attraverso il Purgatorio, ma ci vanno.
Ma quanto più
l'uomo diviene uomo, tanto più diviene consapevole dei suoi atti, e tanto più
cresce il rischio della sua salvezza, ma cresce anche la possibilità di una sua
santificazione.
La santità è il puro consumare di tutto l'uomo in una vita
spirituale pura. Ecco la preghiera pura. È l'uomo che consuma tutto senza più
nessuna opacità, senza più nessuna passività nei confronti del temperamento,
dell'ereditarietà, degli automatismi animali dell'essere.
Di tutto quello che fa
è pienamente cosciente, egli ha piena padronanza di sé.
È la piena libertà che
l'uomo ha conquistato.
E proprio per questo la perfezione umana si unisce alla
perfezione della santità e si può unire alla perversione totale.
Quando si dice essere permeabili allo Spirito Santo
Manda, Signore, operai nella tua messe....
abbiamo così bisogno di luci che brillino come astri, riflettendo la tua Luce.
Per me è una meraviglia, una delizia per il pensiero.
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