J.M.J.T.
Gesù
Dal Carmelo, luglio 1890
Mia cara piccola Maria,
Ringrazia molto il buon Dio per tutte le grazie che ti fa e non essere così ingrata da non riconoscerle!
Mi hai fatto l’effetto di una contadinella che un re potente va a chiedere in sposa e che non osa accettare, col pretesto di non essere abbastanza ricca e istruita nelle abitudini della corte, senza riflettere che il suo regale fidanzato conosce la sua povertà e la sua debolezza molto meglio di quanto non la conosca lei stessa... Maria, se tu sei nulla, non bisogna dimenticare che Gesù è tutto, perciò occorre perdere il tuo piccolo niente nel suo infinito tutto e non pensare che a questo tutto, il solo amabile!…
Bisogna non desiderare neppure di vedere il frutto raccolto dai tuoi sforzi: Gesù si compiace nel conservare per lui solo questi piccoli niente che lo consolano.
Tu ti inganni, mia diletta, se credi che la tua piccola Teresa cammini sempre con ardore nella strada della virtù: lei è debole e molto debole; tutti i giorni ne fa una nuova esperienza. Ma Gesù si compiace d’insegnarle, come a san Paolo, la scienza di vantarsi nelle sue infermità (cfr. 2Cor 12,5): questa è una grande grazia e io prego Gesù di insegnartela, poiché solo in questo si trova la pace e il riposo del cuore. Quando ci si vede così miserabili, non ci si vuole più prendere in considerazione e non si guarda che l’unico Diletto!…
Mia cara piccola Maria, quanto a me, non conosco altro mezzo per giungere alla perfezione che «l’Amore»… Amare! Come il nostro cuore è fatto proprio per questo! Talvolta cerco un’altra parola per esprimere l’amore, ma sulla terra d’esilio le parole sono impotenti a rendere tutte le vibrazioni dell’anima. E così occorre attenersi a quest’unica parola: «Amare!»…
Ma a chi il nostro povero cuore affamato d’Amore lo prodigherà? Ah, chi sarà abbastanza grande per questo? Un essere umano potrà comprenderlo? E, soprattutto, saprà ricambiarlo? Maria, non vi è che un essere che possa comprendere la profondità di questa parola: Amare! Non c’è che il nostro Gesù che sappia renderci infinitamente più di quanto gli diamo...
Maria del Santissimo Sacramento!… Il tuo nome ti dice la tua missione: consolare Gesù, farlo amare dalle anime. Gesù è malato e bisogna rilevare che la malattia dell’amore si guarisce solo con l’amore!… Maria, dona veramente tutto il tuo cuore a Gesù: Egli ne ha sete, ne è affamato. Il tuo cuore, ecco ciò a cui Egli aspira, al punto che, per averlo per Sé, acconsente d’alloggiare in un buco sporco e scuro… Ah, come non amare un amico che si riduce ad una così estrema indigenza? Come osare ancora portare come scusa la propria povertà, mentre Gesù si rende simile alla sua Fidanzata?… Egli era ricco e si è fatto povero per unire la sua povertà alla povertà di Maria del Santissimo Sacramento. Che mistero d’amore!…
Il mio cuore è sempre con Maria del Santissimo Sacramento. Il tabernacolo è la casa d’amore in cui le nostre due anime sono rinchiuse.
La tua sorellina che ti chiede di non dimenticarla nelle tue preghiere.
Suor Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo
nov. carm. ind.
Gesù
Dal Carmelo, luglio 1890
Mia cara piccola Maria,
Ringrazia molto il buon Dio per tutte le grazie che ti fa e non essere così ingrata da non riconoscerle!
Mi hai fatto l’effetto di una contadinella che un re potente va a chiedere in sposa e che non osa accettare, col pretesto di non essere abbastanza ricca e istruita nelle abitudini della corte, senza riflettere che il suo regale fidanzato conosce la sua povertà e la sua debolezza molto meglio di quanto non la conosca lei stessa... Maria, se tu sei nulla, non bisogna dimenticare che Gesù è tutto, perciò occorre perdere il tuo piccolo niente nel suo infinito tutto e non pensare che a questo tutto, il solo amabile!…
Bisogna non desiderare neppure di vedere il frutto raccolto dai tuoi sforzi: Gesù si compiace nel conservare per lui solo questi piccoli niente che lo consolano.
Tu ti inganni, mia diletta, se credi che la tua piccola Teresa cammini sempre con ardore nella strada della virtù: lei è debole e molto debole; tutti i giorni ne fa una nuova esperienza. Ma Gesù si compiace d’insegnarle, come a san Paolo, la scienza di vantarsi nelle sue infermità (cfr. 2Cor 12,5): questa è una grande grazia e io prego Gesù di insegnartela, poiché solo in questo si trova la pace e il riposo del cuore. Quando ci si vede così miserabili, non ci si vuole più prendere in considerazione e non si guarda che l’unico Diletto!…
Mia cara piccola Maria, quanto a me, non conosco altro mezzo per giungere alla perfezione che «l’Amore»… Amare! Come il nostro cuore è fatto proprio per questo! Talvolta cerco un’altra parola per esprimere l’amore, ma sulla terra d’esilio le parole sono impotenti a rendere tutte le vibrazioni dell’anima. E così occorre attenersi a quest’unica parola: «Amare!»…
Ma a chi il nostro povero cuore affamato d’Amore lo prodigherà? Ah, chi sarà abbastanza grande per questo? Un essere umano potrà comprenderlo? E, soprattutto, saprà ricambiarlo? Maria, non vi è che un essere che possa comprendere la profondità di questa parola: Amare! Non c’è che il nostro Gesù che sappia renderci infinitamente più di quanto gli diamo...
Maria del Santissimo Sacramento!… Il tuo nome ti dice la tua missione: consolare Gesù, farlo amare dalle anime. Gesù è malato e bisogna rilevare che la malattia dell’amore si guarisce solo con l’amore!… Maria, dona veramente tutto il tuo cuore a Gesù: Egli ne ha sete, ne è affamato. Il tuo cuore, ecco ciò a cui Egli aspira, al punto che, per averlo per Sé, acconsente d’alloggiare in un buco sporco e scuro… Ah, come non amare un amico che si riduce ad una così estrema indigenza? Come osare ancora portare come scusa la propria povertà, mentre Gesù si rende simile alla sua Fidanzata?… Egli era ricco e si è fatto povero per unire la sua povertà alla povertà di Maria del Santissimo Sacramento. Che mistero d’amore!…
Il mio cuore è sempre con Maria del Santissimo Sacramento. Il tabernacolo è la casa d’amore in cui le nostre due anime sono rinchiuse.
La tua sorellina che ti chiede di non dimenticarla nelle tue preghiere.
Suor Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo
nov. carm. ind.
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