sabato 26 aprile 2014

Se non credo, vacillo.

Se non credo, vacillo.
Ogni alito di vento puo' farmi cadere.
Ogni parola, ogni dottrina, ogni testimonianza.
Devo decidere, con forza, con coscienza, con saldezza, in cosa credere.
E, su quanto credo, fondarmi, costruirmi.
Fondare la costruzione della mia persona sulla roccia.
Anche perche' io sono nata per morire.
E questo e' un dato di fatto.
Aggiungo, per quanto mi compete, che probabilmente non ho mai vissuto.
Anche ora, che sono ancora al di qua dell'ora stabilita per la mia morte.
Dove per vita intendo proprio l'ansia di vita, lo stupore, la meraviglia, l'allegria, il dire grazie, la riconoscenza, il godere, la compagnia, l'amore, l'amicizia, il movimento, la danza, il canto....
In relazione a queste caratteristiche, che noto in mia nipotina, quindi non ancora "macchiata" da filtri, confini, pregiudizi, sensi di colpa, .... io, oggi, mi sento in grave difetto.
Quindi se queste sono le caratteristiche di vita elementari, quindi positive, quindi amate da Dio, che ama l'uomo nella sua carna, fino all'incarnazione dell'Unigenito... Beh, io sono un cadavere che cammina.
E, oggi, in questa nona giornata della novena alla Divina Misericordia, mi sento tirata dentro per la collottola nella definzione di anime tiepide.
Ma se io sono morta comunque, non e' molto piu' interessante provare a gareggiare per la vita?
L'unica novita' vera potrebbe essere "avere il nome scritto tra quelli che abiteranno in Gerusalemme per sempre".
Troppe cose luccicano, troppe cose attirano il mio sguardo, troppe teorie influenzano la mia coscienza malata, tutte cose che cantano il loro canto mortale.
Ed io, che sono ascolto, che -in fondo- sono orecchio, la mia essenza di essere umano e' ascoltare,
per cui tutto, tutto, tutto, diventa parola in me, che mi muove in una direzione o nell'altra, verso Dio o lontano da Lui, dovrei -come lavoro fondamentale - sapere, riconoscere cosa ascolto.
Avere prudenza nella valutazione, pazienza, coraggio nella franchezza del mio vivere.
Ti amo Gesu', ma qui e' un disastro.
Io posso solo darti i miei desideri e le mie parole vuote.
Nella tua immensa Misericorda, abbia pieta' di me peccatrice.
Il mio limite circondato da Te, mio amante ed amato Bene.
Tu sei vivo, Tu mi sei accanto, Tu mi guidi, Tu mi accompagni.
In questo credo.
Tu mi ami, Tu non mi eviti il dolore, Tu mi prometti che oltre al dolore, alla morte, Tu ci sei.
In questo credo.
Tu che sei Bellezza, Tu che sei a me invisibile, Tu che tutto fai vivere.
In questo credo.
Tu che sei Vita, Tu che mi doni la Vita.
In questo credo.
E da qui ricomincio, oggi, adesso, ora.

Perche' se non credo, se non mi fondo, adesso che mi riposo su prati erbosi,
Come potro' credere, rimanere ancorata, quando saro' in una valle oscura?
Quando tireranno venti di tempesta, quando il cielo sara' oscurato, come potro' rimanere fondata se la testimonianza dell'esistenza del mondo invisibile non sara' ormai carne in me?
Non so dove ho letto che la buona educazione e' l'unica cosa che rimane anche quando sei privato  di tutto.... Bene, sia questa la mia buona educazione.
Allenamento, fatica, costanza, memoria, prova. Per la mia Buona Educazione.
Amen.


Da Isaia:
Se non crederai, non resterai saldo
Il Signore degli Eserciti, lui solo ritenete santo.
Egli sia l'oggetto del vostro timore, della vostra paura
Attenetevi all'insegnamento, alla testimonianza.

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