Gesu' sono qui, per Te.
Perche' ti amo.
Perche' so che sei vivo, mi vedi e mi ascolti.
E che sei nascosto nel Santissimo Sacramento.
Percio' eccomi, per Te.
A farti compagnia.
Per dirti grazie.
Da parte mia e di tutti.
Anche da parte di quelli che non ti amano.
La maggior parte, sai, non ti conoscono.
Per cui accetta il mio grazie anche da parte loro e, se vorrai, insisti perche' ti conoscano.
Sono qui anche per dirti che mi dispiace.
Perche' se qualcuno dei miei non ti ama e' perche' non ho saputo portare Te a loro.
E mi dispiace, mi viene da piangere se ci penso.
Pero' sono qui, perche' ti amo.
Sono qui ora, adesso, il dopo e quello che verra' e' nelle Tue mani.
Sono qui Gesu', per te.
Riflessioni stra-personali sul mio cammino di conversione. Nessuno nasce imparato, io no di certo. Quindi pregando, camminando, ascoltando, leggendo, meditando, osservando, cerco di imparare. Anzi: cerco di disimparare me ed il mondo, per abbandonarmi alla meraviglia dell'invisibile.
mercoledì 30 aprile 2014
La pietra angolare
Io sono rancorosa o, meglio, ingenua nel mio essere senza prudenza e nel dare grande fiducia, confidenza, stima a tutti, senza prima farne esperienza "convalidante", per poi far cadere dal pero senza appello.
Sto vivendo questo con il mio "capo".
Ammetto che ho dei problemi di prurito nei confronti dell'autorita', ma forse e' meglio dire che ho dei problemi con l'autorita' quando questa non e' all'altezza del suo ruolo.
Detto cosi' potrebbe apparire lecito, diciamo che giudico un po' troppo secondo i miei parametri, piuttosto che rispetto a parametri oggettivi.... (e qui ritorna la sensatezza fondamentale di avere un metro di giudizio, un termine di paragone, indipendente, invariante rispetto ai miei - o di chichessia - mal di pancia passeggeri).
Stamattina ecco un'altro di questi scatti di ribellione all'autorita', anche se solo vissuto nel mio stomaco.
Un mal di pancia che sta facendo a pugni con la mia volonta' di star serena e di essere positiva.
Allora ho pensato: Gesu' e' morto per salvare me e tutti, non me e gli altri fa nulla.
Anzi, ai Suoi occhi e' grande chi ritiene l'altro importante quanto se'.... che non accetta di essere salvato senza portare l'altro, il peccatore, con se' (Parola della Croce)
E, allora, forse, la chiave di volta, il punto di vista oggettivo, esterno, indipendente, invariante, e' vivere la compassione di Gesu', di Dio, per l'anima umana, capolavoro della creazione visibile.
Compassione per ogni anima, per tutte le anime.
Il riuscire ad entrare nel Suo progetto, nella Sua volonta' di costituirci a Sua immagine e somiglianza, anche nella nostra liberta', potenza culmine dell'anima.
Potenza oggi corrotta, oscurata, ingabbiata, malata, incancrenita.
E poi vivere il dolore della mancanza di relazione in Gesu' con la Trinita' Beata, fondamento della nostra vita vera ed eterna.
Se io riesco ad immaginare questo per me ed a dispiacermi per le offese fatte a Dio, che corrispondono alla mia morte, scelta e consapevole nel rifiuto o nella non retta conoscenza di Lui,
perche' non posso compassionarmi e dispiacermi per gli alti a me prossimi, quando noto una vita sbagliata, una vita storta, pensieri erronei che corrispondono ad una non accettazine del Risorto nella propria vita??
Perche' il riconoscermi frutto di una storia sbagliata per colpa mia e di altri, oltre che oggetto di una chiamata alla fede, di cui ancora non mi capacito e di cui non smetto ancora di ringraziare il mio misterioso benefattore, non potrebbe essere il trampolino per rendermi conto dell'offesa che quell'anima fa al Cuore di Gesu', oltre all'offesa che gli faccio io -cosi' beneficata - giudicando e non compassionando?
Dovrei iniziare a pregare per la conversione del mio prossimo, davvero.
Cio' che manca e' Lui, Lui che vuole essere tutto in tutti, Lui che puo' esserLo, ma attende la nostra collaborazione.
Forse vivere di compassione cambia.
La compassione di riconoscere che molti non sanno di essere oggetto di un amore folle.
La compassione per l'Amante rifiutato.
La compassione per l'amato abbindolato.
La preghiera perche' il velo dell'errore venga strappato.
Sto vivendo questo con il mio "capo".
Ammetto che ho dei problemi di prurito nei confronti dell'autorita', ma forse e' meglio dire che ho dei problemi con l'autorita' quando questa non e' all'altezza del suo ruolo.
Detto cosi' potrebbe apparire lecito, diciamo che giudico un po' troppo secondo i miei parametri, piuttosto che rispetto a parametri oggettivi.... (e qui ritorna la sensatezza fondamentale di avere un metro di giudizio, un termine di paragone, indipendente, invariante rispetto ai miei - o di chichessia - mal di pancia passeggeri).
Stamattina ecco un'altro di questi scatti di ribellione all'autorita', anche se solo vissuto nel mio stomaco.
Un mal di pancia che sta facendo a pugni con la mia volonta' di star serena e di essere positiva.
Allora ho pensato: Gesu' e' morto per salvare me e tutti, non me e gli altri fa nulla.
Anzi, ai Suoi occhi e' grande chi ritiene l'altro importante quanto se'.... che non accetta di essere salvato senza portare l'altro, il peccatore, con se' (Parola della Croce)
E, allora, forse, la chiave di volta, il punto di vista oggettivo, esterno, indipendente, invariante, e' vivere la compassione di Gesu', di Dio, per l'anima umana, capolavoro della creazione visibile.
Compassione per ogni anima, per tutte le anime.
Il riuscire ad entrare nel Suo progetto, nella Sua volonta' di costituirci a Sua immagine e somiglianza, anche nella nostra liberta', potenza culmine dell'anima.
Potenza oggi corrotta, oscurata, ingabbiata, malata, incancrenita.
E poi vivere il dolore della mancanza di relazione in Gesu' con la Trinita' Beata, fondamento della nostra vita vera ed eterna.
Se io riesco ad immaginare questo per me ed a dispiacermi per le offese fatte a Dio, che corrispondono alla mia morte, scelta e consapevole nel rifiuto o nella non retta conoscenza di Lui,
perche' non posso compassionarmi e dispiacermi per gli alti a me prossimi, quando noto una vita sbagliata, una vita storta, pensieri erronei che corrispondono ad una non accettazine del Risorto nella propria vita??
Perche' il riconoscermi frutto di una storia sbagliata per colpa mia e di altri, oltre che oggetto di una chiamata alla fede, di cui ancora non mi capacito e di cui non smetto ancora di ringraziare il mio misterioso benefattore, non potrebbe essere il trampolino per rendermi conto dell'offesa che quell'anima fa al Cuore di Gesu', oltre all'offesa che gli faccio io -cosi' beneficata - giudicando e non compassionando?
Dovrei iniziare a pregare per la conversione del mio prossimo, davvero.
Cio' che manca e' Lui, Lui che vuole essere tutto in tutti, Lui che puo' esserLo, ma attende la nostra collaborazione.
Forse vivere di compassione cambia.
La compassione di riconoscere che molti non sanno di essere oggetto di un amore folle.
La compassione per l'Amante rifiutato.
La compassione per l'amato abbindolato.
La preghiera perche' il velo dell'errore venga strappato.
martedì 29 aprile 2014
Vane parole
Sono cresciuta parlando poco, osservando molto.
Mi sono sempre sentita fuori dal gruppo in famiglia, inadeguata fuori casa.
Poi, a un certo punto, ho iniziato a parlare, tanto, troppo, a tutti.
Senza prudenza nel valutare a chi parlavo e di cosa parlavo.
Senza intelligenza nell'approfondire cio' che dicevo, nello starci in cio' che dicevo, fino a svelare il limite.
In fondo, mi e' sempre piaciuto sentirmi intelligente e ho sempre goduto nell'esternare questa mia consapevolezza del sapere: ma con prevaricazione, senza valutare l'effettiva congruita', veridicita', profondita', sapienza del mio dire.
E, soprattutto, senza mantenere un unico interlocutore per queste mie "esternazioni", senza avere la capacita', il coraggio, la fatica di creare un amicizia.
Un'amicizia di quelle che ti pongono il limite, te lo mostrano, ti fanno da argine allo straripare del tuo io.
Proprio no, mai avute.
Quindi ho sempre vaneggiato. Inutile girarci intorno.
Io vaneggio.
Allora, oggi, pensando a questa mia aberrazione caratteriale, pensavo...
Gesu' mio, ma se io sono abominevole ai tuoi occhi per la quantita' di vane parole che pronuncio,
e me ne accorgo, se - oltre a fare il proposito di controllarmi, di renderlo evidente a me e a Te, che gia' tutto sai, oltre ad implorare il tuo aiuto, tu che sei Onnipotente e potresti rendermi prudente con un solo Tuo sguardo - desidero fare qualcosa per Te, cosa posso fare?
Pensavo....Pensavo...
Ho pensato: penso troppo, cio' che e' ammalato, oltre il pensiero, e' la mia carne.
Io non solo parlo non pensando, ma faccio proprio andare a sproposito la lingua...
Quindi: pregare ad alta voce, facendo andare la lingua.
Curare la carne, la lingua che dice cose vane, con la carne, la lingua che dice cose vere.
Mi pare una bella conclusione.
Proviamo.
Mi sono sempre sentita fuori dal gruppo in famiglia, inadeguata fuori casa.
Poi, a un certo punto, ho iniziato a parlare, tanto, troppo, a tutti.
Senza prudenza nel valutare a chi parlavo e di cosa parlavo.
Senza intelligenza nell'approfondire cio' che dicevo, nello starci in cio' che dicevo, fino a svelare il limite.
In fondo, mi e' sempre piaciuto sentirmi intelligente e ho sempre goduto nell'esternare questa mia consapevolezza del sapere: ma con prevaricazione, senza valutare l'effettiva congruita', veridicita', profondita', sapienza del mio dire.
E, soprattutto, senza mantenere un unico interlocutore per queste mie "esternazioni", senza avere la capacita', il coraggio, la fatica di creare un amicizia.
Un'amicizia di quelle che ti pongono il limite, te lo mostrano, ti fanno da argine allo straripare del tuo io.
Proprio no, mai avute.
Quindi ho sempre vaneggiato. Inutile girarci intorno.
Io vaneggio.
Allora, oggi, pensando a questa mia aberrazione caratteriale, pensavo...
Gesu' mio, ma se io sono abominevole ai tuoi occhi per la quantita' di vane parole che pronuncio,
e me ne accorgo, se - oltre a fare il proposito di controllarmi, di renderlo evidente a me e a Te, che gia' tutto sai, oltre ad implorare il tuo aiuto, tu che sei Onnipotente e potresti rendermi prudente con un solo Tuo sguardo - desidero fare qualcosa per Te, cosa posso fare?
Pensavo....Pensavo...
Ho pensato: penso troppo, cio' che e' ammalato, oltre il pensiero, e' la mia carne.
Io non solo parlo non pensando, ma faccio proprio andare a sproposito la lingua...
Quindi: pregare ad alta voce, facendo andare la lingua.
Curare la carne, la lingua che dice cose vane, con la carne, la lingua che dice cose vere.
Mi pare una bella conclusione.
Proviamo.
lunedì 28 aprile 2014
Trasformazione
....
La terra comprende i tre regni: il minerale, il vegetale, l'animale. Sembra esserci in natura una spinta verso l'alto: i minerali tendono a trasformarsi in vegetali; i vegetali a trasformarsi in animali; gli animali a trasformarsi in uomini. Questa è la tesi cara all'evoluzionismo. Ma in effetti, come facevamo rilevare nel Senso dell'esistenza, le cose stanno esattamente al contrario.
In natura la tendenza è a scendere, ossia a morire e a ritornare polvere. Non è l'inferiore che sale verso il superiore, ma è il superiore che scende, assume l'inferiore, l'assimila e l'innalza.
Cosí i vegetali assorbono i minerali, li assimilano e li trasformano in sé: gli animali mangiano i vegetali, li assimilano e li trasformano in sé; gli uomini mangiano i vegetali e gli animali, li assimilano e li trasformano in sé.
Altrettanto fa Gesú con gli uomini: mediante l'Eucarestia assorbe gli uomini, li assimila e li trasforma in sé, ossia nel suo Corpo Mistico. Tutti coloro che non vengono assorbiti restano nello stato di natura in cui si trovano. Tutti gli elementi che vengono assorbiti ma non assimilati, diventano sterco e vanno a finire nella fogna. Ugualmente gli uomini che non vengono assorbiti da Cristo restano nello stato di natura e non possono far parte del Corpo Mistico; tutti gli uomini che non amano non vengono assimilati da Cristo e vanno a finire nella fogna dell'universo, che è l'inferno; « perché chi non ama rimane nella morte » (Gv. 3,14).
....
(Estratto da http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/l'ultima%20battaglia.htm)
Mormorazione
Gesu' a Madre Speranza:
c'e' un vizio che rende ABOMINEVOLE (ommammmmmamia!!!) chi lo compie...
questo vizio e' la mormorazione.
Lo confesso: sono pettegola, curiosa, maldicente, invidiosa...
anche se non ho mai detto il male falsamente... vabbe', mi sembra conti nulla
Ma tu, Signore Gesu', sei l'Onnipotente, vero?
Nascondimi nelle tue piaghe... vinci tu, in me, questa malattia: da sola, non vado da nessuna parte!!!
c'e' un vizio che rende ABOMINEVOLE (ommammmmmamia!!!) chi lo compie...
questo vizio e' la mormorazione.
Lo confesso: sono pettegola, curiosa, maldicente, invidiosa...
anche se non ho mai detto il male falsamente... vabbe', mi sembra conti nulla
Ma tu, Signore Gesu', sei l'Onnipotente, vero?
Nascondimi nelle tue piaghe... vinci tu, in me, questa malattia: da sola, non vado da nessuna parte!!!
Poni, Signore, una guardia alla mia bocca, una sentinella alla porta delle mie labbra. (Salmo 141, 3)
A una donna che si accusava di frequenti maldicenze, San Filippo Neri domandò: "Vi capita proprio spesso di sparlare così del prossimo?".
Molto spesso, Padre", rispose la donna.
"Figliola, il vostro errore è grande. E' necessario che ne facciate penitenza. Ecco cosa farete: uccidete una gallina e portatemela subito, spennandola lungo la strada da casa vostra fin qui".
La donna ubbidì, e si presentò al santo con la gallina spiumata.
"Ora", le disse Filippo, "ritornate per le strade attraversate e raccogliete ad una ad una le penne della gallina...".
"Ma è impossibile, Padre", ribattè la donna; "col vento che tira oggi non si troveranno più".
"Lo so anch'io", concluse il santo, "ma ho voluto farvi comprendere che se non potete raccogliere le penne di una gallina sparpagliate dal vento, come potrete riparare a tutte le maldicenze gettate in mezzo alla gente, a danno del vostro prossimo?".
domenica 27 aprile 2014
Il "peso" di una giornata
Ci sono giorni diversi dagli altri.
Accadono cose che ti riempiono, che ti rendono una "palla" di felicita', che ti stabilizzano nel fluire degli eventi, che rendono nuove tutte le cose.
Oggi ho fatto mio l'atto di S.Teresa di Lisieux.
L'ho ripetuto, l'ho volontariamente recitato: voglio amarLo sempre e comunque.
E ho fatto mio, accettandolo, il dono della Divina Misericordia, credendo nell'amore forte, compassionevole, tenero, di fuoco, di Gesu'.
E lascio fare a Lui.
Lui che ha pagato per me la Giustizia e mi dona la Sua Misericordia.
Ed, oggi, in un eccesso "da Dio", brillante ed esagerato come solo Lui puo' essere,
mi fa dono, se ci credo e mi accosto con piena fiducia a Lui, confidando in Lui,
anche della remissione delle pene.
Oggi sono una bimba, e scoppio di gioia nella mia "canizie".
Ho detto a Dio: senza di Te alcun bene non ho, custodiscimi
Magnifica e' la mia eredita'
Benedetto sei Tu, sempre sei con me
Custodiscimi, mia forza sei Tu
Custodiscimi, mia gioia Gesu'
Ti pongo sempre innanzi a me, al sicuro saro', mai vacillero'
Via, Verita' e Vita sei,
mio Dio credo che Tu mi guiderai
Custodiscimi, mia forza sei Tu
Custodiscimi, mia gioia Gesu'
Accadono cose che ti riempiono, che ti rendono una "palla" di felicita', che ti stabilizzano nel fluire degli eventi, che rendono nuove tutte le cose.
Oggi ho fatto mio l'atto di S.Teresa di Lisieux.
L'ho ripetuto, l'ho volontariamente recitato: voglio amarLo sempre e comunque.
E ho fatto mio, accettandolo, il dono della Divina Misericordia, credendo nell'amore forte, compassionevole, tenero, di fuoco, di Gesu'.
E lascio fare a Lui.
Lui che ha pagato per me la Giustizia e mi dona la Sua Misericordia.
Ed, oggi, in un eccesso "da Dio", brillante ed esagerato come solo Lui puo' essere,
mi fa dono, se ci credo e mi accosto con piena fiducia a Lui, confidando in Lui,
anche della remissione delle pene.
Oggi sono una bimba, e scoppio di gioia nella mia "canizie".
Ho detto a Dio: senza di Te alcun bene non ho, custodiscimi
Magnifica e' la mia eredita'
Benedetto sei Tu, sempre sei con me
Custodiscimi, mia forza sei Tu
Custodiscimi, mia gioia Gesu'
Ti pongo sempre innanzi a me, al sicuro saro', mai vacillero'
Via, Verita' e Vita sei,
mio Dio credo che Tu mi guiderai
Custodiscimi, mia forza sei Tu
Custodiscimi, mia gioia Gesu'
sabato 26 aprile 2014
Se non credo, vacillo.
Se non credo, vacillo.
Ogni alito di vento puo' farmi cadere.
Ogni parola, ogni dottrina, ogni testimonianza.
Devo decidere, con forza, con coscienza, con saldezza, in cosa credere.
E, su quanto credo, fondarmi, costruirmi.
Fondare la costruzione della mia persona sulla roccia.
Anche perche' io sono nata per morire.
E questo e' un dato di fatto.
Aggiungo, per quanto mi compete, che probabilmente non ho mai vissuto.
Anche ora, che sono ancora al di qua dell'ora stabilita per la mia morte.
Dove per vita intendo proprio l'ansia di vita, lo stupore, la meraviglia, l'allegria, il dire grazie, la riconoscenza, il godere, la compagnia, l'amore, l'amicizia, il movimento, la danza, il canto....
In relazione a queste caratteristiche, che noto in mia nipotina, quindi non ancora "macchiata" da filtri, confini, pregiudizi, sensi di colpa, .... io, oggi, mi sento in grave difetto.
Quindi se queste sono le caratteristiche di vita elementari, quindi positive, quindi amate da Dio, che ama l'uomo nella sua carna, fino all'incarnazione dell'Unigenito... Beh, io sono un cadavere che cammina.
E, oggi, in questa nona giornata della novena alla Divina Misericordia, mi sento tirata dentro per la collottola nella definzione di anime tiepide.
Ma se io sono morta comunque, non e' molto piu' interessante provare a gareggiare per la vita?
L'unica novita' vera potrebbe essere "avere il nome scritto tra quelli che abiteranno in Gerusalemme per sempre".
Troppe cose luccicano, troppe cose attirano il mio sguardo, troppe teorie influenzano la mia coscienza malata, tutte cose che cantano il loro canto mortale.
Ed io, che sono ascolto, che -in fondo- sono orecchio, la mia essenza di essere umano e' ascoltare,
per cui tutto, tutto, tutto, diventa parola in me, che mi muove in una direzione o nell'altra, verso Dio o lontano da Lui, dovrei -come lavoro fondamentale - sapere, riconoscere cosa ascolto.
Avere prudenza nella valutazione, pazienza, coraggio nella franchezza del mio vivere.
Ti amo Gesu', ma qui e' un disastro.
Io posso solo darti i miei desideri e le mie parole vuote.
Nella tua immensa Misericorda, abbia pieta' di me peccatrice.
Il mio limite circondato da Te, mio amante ed amato Bene.
Tu sei vivo, Tu mi sei accanto, Tu mi guidi, Tu mi accompagni.
In questo credo.
Tu mi ami, Tu non mi eviti il dolore, Tu mi prometti che oltre al dolore, alla morte, Tu ci sei.
In questo credo.
Tu che sei Bellezza, Tu che sei a me invisibile, Tu che tutto fai vivere.
In questo credo.
Tu che sei Vita, Tu che mi doni la Vita.
In questo credo.
E da qui ricomincio, oggi, adesso, ora.
Perche' se non credo, se non mi fondo, adesso che mi riposo su prati erbosi,
Come potro' credere, rimanere ancorata, quando saro' in una valle oscura?
Quando tireranno venti di tempesta, quando il cielo sara' oscurato, come potro' rimanere fondata se la testimonianza dell'esistenza del mondo invisibile non sara' ormai carne in me?
Non so dove ho letto che la buona educazione e' l'unica cosa che rimane anche quando sei privato di tutto.... Bene, sia questa la mia buona educazione.
Allenamento, fatica, costanza, memoria, prova. Per la mia Buona Educazione.
Amen.
Da Isaia:
Se non crederai, non resterai saldo
Il Signore degli Eserciti, lui solo ritenete santo.
Egli sia l'oggetto del vostro timore, della vostra paura
Attenetevi all'insegnamento, alla testimonianza.
Ogni alito di vento puo' farmi cadere.
Ogni parola, ogni dottrina, ogni testimonianza.
Devo decidere, con forza, con coscienza, con saldezza, in cosa credere.
E, su quanto credo, fondarmi, costruirmi.
Fondare la costruzione della mia persona sulla roccia.
Anche perche' io sono nata per morire.
E questo e' un dato di fatto.
Aggiungo, per quanto mi compete, che probabilmente non ho mai vissuto.
Anche ora, che sono ancora al di qua dell'ora stabilita per la mia morte.
Dove per vita intendo proprio l'ansia di vita, lo stupore, la meraviglia, l'allegria, il dire grazie, la riconoscenza, il godere, la compagnia, l'amore, l'amicizia, il movimento, la danza, il canto....
In relazione a queste caratteristiche, che noto in mia nipotina, quindi non ancora "macchiata" da filtri, confini, pregiudizi, sensi di colpa, .... io, oggi, mi sento in grave difetto.
Quindi se queste sono le caratteristiche di vita elementari, quindi positive, quindi amate da Dio, che ama l'uomo nella sua carna, fino all'incarnazione dell'Unigenito... Beh, io sono un cadavere che cammina.
E, oggi, in questa nona giornata della novena alla Divina Misericordia, mi sento tirata dentro per la collottola nella definzione di anime tiepide.
Ma se io sono morta comunque, non e' molto piu' interessante provare a gareggiare per la vita?
L'unica novita' vera potrebbe essere "avere il nome scritto tra quelli che abiteranno in Gerusalemme per sempre".
Troppe cose luccicano, troppe cose attirano il mio sguardo, troppe teorie influenzano la mia coscienza malata, tutte cose che cantano il loro canto mortale.
Ed io, che sono ascolto, che -in fondo- sono orecchio, la mia essenza di essere umano e' ascoltare,
per cui tutto, tutto, tutto, diventa parola in me, che mi muove in una direzione o nell'altra, verso Dio o lontano da Lui, dovrei -come lavoro fondamentale - sapere, riconoscere cosa ascolto.
Avere prudenza nella valutazione, pazienza, coraggio nella franchezza del mio vivere.
Ti amo Gesu', ma qui e' un disastro.
Io posso solo darti i miei desideri e le mie parole vuote.
Nella tua immensa Misericorda, abbia pieta' di me peccatrice.
Il mio limite circondato da Te, mio amante ed amato Bene.
Tu sei vivo, Tu mi sei accanto, Tu mi guidi, Tu mi accompagni.
In questo credo.
Tu mi ami, Tu non mi eviti il dolore, Tu mi prometti che oltre al dolore, alla morte, Tu ci sei.
In questo credo.
Tu che sei Bellezza, Tu che sei a me invisibile, Tu che tutto fai vivere.
In questo credo.
Tu che sei Vita, Tu che mi doni la Vita.
In questo credo.
E da qui ricomincio, oggi, adesso, ora.
Perche' se non credo, se non mi fondo, adesso che mi riposo su prati erbosi,
Come potro' credere, rimanere ancorata, quando saro' in una valle oscura?
Quando tireranno venti di tempesta, quando il cielo sara' oscurato, come potro' rimanere fondata se la testimonianza dell'esistenza del mondo invisibile non sara' ormai carne in me?
Non so dove ho letto che la buona educazione e' l'unica cosa che rimane anche quando sei privato di tutto.... Bene, sia questa la mia buona educazione.
Allenamento, fatica, costanza, memoria, prova. Per la mia Buona Educazione.
Amen.
Da Isaia:
Se non crederai, non resterai saldo
Il Signore degli Eserciti, lui solo ritenete santo.
Egli sia l'oggetto del vostro timore, della vostra paura
Attenetevi all'insegnamento, alla testimonianza.
venerdì 25 aprile 2014
Niente di nuovo...
Oggi, come allora:
La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la proibizione della fecondazione umana eterologa. Un Tribunale ha riconosciuto la così detta maternità surrogata, cioè l’utero in affitto. Un altro Tribunale della Repubblica ha imposto all’anagrafe di un Municipio di trascrivere un matrimonio (si fa per dire) omosessuale. Questi i fatti.
"La loro parzialità verso le persone li condanna
ed essi ostentano il peccato come Sòdoma:
non lo nascondono neppure; disgraziati!
Si preparano il male da se stessi." (Is 3,9)
La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la proibizione della fecondazione umana eterologa. Un Tribunale ha riconosciuto la così detta maternità surrogata, cioè l’utero in affitto. Un altro Tribunale della Repubblica ha imposto all’anagrafe di un Municipio di trascrivere un matrimonio (si fa per dire) omosessuale. Questi i fatti.
"La loro parzialità verso le persone li condanna
ed essi ostentano il peccato come Sòdoma:
non lo nascondono neppure; disgraziati!
Si preparano il male da se stessi." (Is 3,9)
«Non vogliate …giudicare nulla prima del tempo, finché venga il Signore. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio» (1Cor 4,5)
«Non c’è che un peccato: dire che una foglia verde è grigia,
per questo il sole in cielo rabbrividisce
… non c’è che un credo: sotto l’ala di nessun terrore al mondo
le mele dimenticano di maturare sui meli»
(G. K. Chesterton).
La mia vita per Te, a Te che l'hai donata per me (Promessa, San Francesco di Sales)
Io Loredana, prostrata davanti a Dio e a tutta la Corte celeste, dopo aver considerato l’immensa misericordia della divina bontà nei miei confronti, indegna e insignificante creatura, che Egli ha tratto dal nulla, conservata, nutrita e liberata da tanti pericoli, e colmata di tanti benefici;
ma soprattutto dopo aver consideratola dolcezza, e la clemenza, superiore a quanto si può pensare, in virtù della quale tanto benignamente mi ha sopportata nelle mie iniquità, ispirandomi molto spesso con amore e invitandomi a correggermi;
considerando che mi ha atteso tanto pazientemente perché facessi penitenza fino all’età che oggi ho;
e questo, nonostante le mie ingratitudini, le slealtà e le infedeltà con le quali ho differito la conversione, disprezzando le sue grazie e per di più sfacciatamente offendendolo;
dopo aver preso in considerazione anche il fatto che nel giorno del Battesimo sono stata consacrata e donata a Dio, per essere sua figlia;
e che, contrariamente alla promessa fatta allora in mio nome, ho molte volte, agendo da disgraziata e in modo riprovevole, profanato e violato il mio spirito, usandolo contro la Maestà divina;
essendo ritornata finalmente in me stessa, prostrata con il cuore e con lo spirito davanti al trono della giustizia divina, riconosco, ammetto e confesso di meritare di essere accusata e convinta del crimine di lesa Maestà divina, in quanto colpevole della Morte e Passione di Gesù Cristo, ucciso dai peccati da me commessi;
infatti per loro causa è morto dopo aver sofferto i tormenti della croce;
per questo riconosco di essere degna di venire condannata alla perdizione eterna.
Ma oso rivolgermi al trono dell’infinita misericordia del medesimo Dio.
Detesto con tutto il cuore e con tutte le forze le iniquità della mia vita passata, domando e impetro umilmente grazia e perdono e per questo ti chiedo una totale assoluzione dei miei crimini, in forza della Morte e Passione di quel medesimo Signore e Redentore dell’anima mia;
fidando su quella, quale unica speranza per la mia salvezza, ripeto nuovamente e rinnovo la promessa di fedeltà fatta in mio nome a Dio, in occasione del battesimo, e rinuncio al demonio, al mondo e alla carne; detesto le loro malefiche suggestioni, le vanità e i desideri insani, per tutta la vita che mi resta e per l’eternità.
Voglio convertirmi a Dio buono e pietoso;
desidero, propongo, scelgo e decido irrevocabilmente di servirlo e amarlo adesso e per l’eternità.
A tal fine gli affido, gli dedico e gli consacro il mio spirito con tutte le sue facoltà, la mia anima con tutte le sue potenze, il mio cuore con tutti i suoi affetti, il mio corpo con tutti i suoi sensi;
protesto di non voler più in alcun modo, abusare di nessuna parte del mio essere contro la sua divina volontà e la sua Maestà sovrana;
a lei mi sacrifico e mi immolo in ispirito, per essere per sempre nei suoi confronti, una creatura leale, obbediente e fedele, senza più volermi ricredere o pentire.
Ma, se per suggestione del nemico o qualche umana infermità, dovesse capitarmi di venir meno in qualche cosa a questa mia promessa e a questa consacrazione, fin d’ora protesto e mi propongo, con l’aiuto della grazia dello Spirito Santo, di rialzarmi immediatamente, appena ne avrò coscienza, di rivolgermi di nuovo alla misericordia divina senza attendere un solo istante.
Questa è la mia volontà, la mia intenzione e la mia decisione irremovibile, di cui ho piena coscienza e la confermo senza riserve o eccezioni, davanti a Dio e alla Chiesa trionfante, alla Chiesa militante mia Madre, che riceve questa mia dichiarazione nella persona di colui che, come ministro, mi ascolta in questo atto.
Ti piaccia, o eterno Iddio, onnipotente e buono, Padre, Figlio e Spirito Santo, confermare in me questo proposito e accettare e gradire il dono che ti faccio in questo momento con tutto il cuore, dal profondo di me stessa.
Come mi hai dato ispirazione e volontà per offrirtelo, dammi anche grazia e forza per non mancare di parola.
O Signore, tu sei il mio Dio, il Dio del mio cuore, il Dio della mia anima, il Dio del mio Spirito; come tale ti riconosco e ti adoro per tutta l’eternità.
Viva Gesù!
Viva Cristo Re!
Autorità' ed obbedienza
Ho un grosso problema, grossissimo problema.
Non riesco a piegarmi ad un'autorita' che reputo indegna.
E questo e' un problema.
Primo perché questo mio agire non mi rende, nei fatti, discepola del mio Maestro.
Secondo perché giudico tutto, senza lasciarmi andare mai
Terzo perché ho così bisogno di una guida forte, sana, retta, sapiente, intelligente che mi sento morire dalla mediocrità' che mi circonda e che è' un riflesso potente della mediocrità che mi caratterizza.
E forse, qui, c'è' il bandolo.
Ho bisogno di qualcuno che non sia come me, ho bisogno di qualcuno che ami la vita, ho bisogno di qualcuno che mi motivi, ho bisogno di qualcuno che mi costruisca.
Ho bisogno di Lui.
Insomma, desidero vivere in una favola.
Sob.
Non riesco a piegarmi ad un'autorita' che reputo indegna.
E questo e' un problema.
Primo perché questo mio agire non mi rende, nei fatti, discepola del mio Maestro.
Secondo perché giudico tutto, senza lasciarmi andare mai
Terzo perché ho così bisogno di una guida forte, sana, retta, sapiente, intelligente che mi sento morire dalla mediocrità' che mi circonda e che è' un riflesso potente della mediocrità che mi caratterizza.
E forse, qui, c'è' il bandolo.
Ho bisogno di qualcuno che non sia come me, ho bisogno di qualcuno che ami la vita, ho bisogno di qualcuno che mi motivi, ho bisogno di qualcuno che mi costruisca.
Ho bisogno di Lui.
Insomma, desidero vivere in una favola.
Sob.
mercoledì 23 aprile 2014
Parole e Parola
Mio marito ha un grande problema: non e' mai colpa sua
Io ho un grande problema: non mollo mai, quando mi arrabbio.
Quindi siamo una miscela letale di parole non proprio dolci, in fase di litigio
Comunque, quanto sopra, per una constatazione banale, ma non scontata:
Cosa caspita ci guadagno da una litigata???
La Bibbia dice, fin dalle tentazioni in Genesi, che ogni nostra azione e' fatta perche' ritenuta giusta, buona, bella, per me.
Bene.... Se durante la litigata mi si gonfiano le vene, irrigidisco a faccia, ho la voce stridula, dico cose che mi svuotano di senso e cio' che mi rimane dopo e' il nulla, mi domando:
dove mi si e' cortocircuitato il pensiero, in quale passato, in quale evento, facendomi ritenere giusto difendere le mie posizioni in questo modo, quando, a posteriori, questa difesa fa breccia in me come se fosse un colapasta?
Com'e' che la mia coscienza si e' formata cosi' storta da farmi ritenere buono cio' che mi procura morte?
Riuscissi a portare prima questi pensieri, prima dell'accadimento, probabilmente riuscirei anche a riderci su... Oh, quanto desidero provare a danzare un ballo diverso al suono della stessa musica!
Gesu', vuoi? Io, da sola, posso solo accorgermi del mio dolore e del mio limite e desiderare di donarlo a te. Altro, senza di Te, non e' possibile. Ma tu sei Onnipotente :-) .... quindi casco in piedi.
Tutto questo proprio oggi, nel sesto giorno della novena della Divina Misericordia, dedicato ai bambini e alle anime miti e umili.... Sigh... Fortuna, Gesu', che hai loro, perche' se aspettavi me, avevi in dono solo un sacco di belle parole.....
Io ho un grande problema: non mollo mai, quando mi arrabbio.
Quindi siamo una miscela letale di parole non proprio dolci, in fase di litigio
Comunque, quanto sopra, per una constatazione banale, ma non scontata:
Cosa caspita ci guadagno da una litigata???
La Bibbia dice, fin dalle tentazioni in Genesi, che ogni nostra azione e' fatta perche' ritenuta giusta, buona, bella, per me.
Bene.... Se durante la litigata mi si gonfiano le vene, irrigidisco a faccia, ho la voce stridula, dico cose che mi svuotano di senso e cio' che mi rimane dopo e' il nulla, mi domando:
dove mi si e' cortocircuitato il pensiero, in quale passato, in quale evento, facendomi ritenere giusto difendere le mie posizioni in questo modo, quando, a posteriori, questa difesa fa breccia in me come se fosse un colapasta?
Com'e' che la mia coscienza si e' formata cosi' storta da farmi ritenere buono cio' che mi procura morte?
Riuscissi a portare prima questi pensieri, prima dell'accadimento, probabilmente riuscirei anche a riderci su... Oh, quanto desidero provare a danzare un ballo diverso al suono della stessa musica!
Gesu', vuoi? Io, da sola, posso solo accorgermi del mio dolore e del mio limite e desiderare di donarlo a te. Altro, senza di Te, non e' possibile. Ma tu sei Onnipotente :-) .... quindi casco in piedi.
Tutto questo proprio oggi, nel sesto giorno della novena della Divina Misericordia, dedicato ai bambini e alle anime miti e umili.... Sigh... Fortuna, Gesu', che hai loro, perche' se aspettavi me, avevi in dono solo un sacco di belle parole.....
Obiettivo
Seduta in un bar, mi interrogo sulla definizione degli obiettivi.
Un obiettivo e' tale quando e' chiaro, misurabile, verbalizzato, temporizzato ed unicamente dipendente da me....
Insomma, quando riesco ad "annusarlo", come se fosse gia' mio, anche se lo diventera' in futuro.
A meno di aggiustamenti, ridefinizioni, correzioni... compromessi.
E' quella cosa che ti concentra, che ti fa eliminare le distrazioni, che ti muove, che ti tende.
Che bellezza. Gia'. Peccato io non abbia obiettivi di questo tipo.
O, meglio, obiettivi ne ho anch'io, visto che i miei piedi durante il giorno spesso mi portano in giro, ed ho letto da qualche parte che per capire cosa desideri, devi controllare dove ti hanno portato i tuoi piedi....
Dove sono i miei piedi, visto che vivo in un regime democratico e non ho occupazioni lavorative con postazioni fisse, e' un ottimo primo livello di analisi per valutare dove e' il mio cuore, centro dei miei desideri, per la maggior parte nascosti a me stessa.
Ripeto, sono in un bar.
E mi interrogo sugli obiettivi.
Insomma, io, il mio spirito incarnato e la mia anima decisionale, siamo qui.
I miei piedi sono proprio qui, sotto il tavolino, li sento.
La mia mente e' altrove.
Ecco quale dovrebbe essere il mio primo obiettivo.
Tenere ancorata la mia mente nel presente in cui vivo, al presente dove i miei piedi mi accompagnano.
Sto giungendo alla conclusione che vivo veramente una vita immaginaria.
Senza piedi, senza carne, quindi falsa, falsissima.
Figlia della menzogna. Fortuna che e' arrivato Lui, il Forte.
Senno' stavo fresca.
Bah.
Un obiettivo e' tale quando e' chiaro, misurabile, verbalizzato, temporizzato ed unicamente dipendente da me....
Insomma, quando riesco ad "annusarlo", come se fosse gia' mio, anche se lo diventera' in futuro.
A meno di aggiustamenti, ridefinizioni, correzioni... compromessi.
E' quella cosa che ti concentra, che ti fa eliminare le distrazioni, che ti muove, che ti tende.
Che bellezza. Gia'. Peccato io non abbia obiettivi di questo tipo.
O, meglio, obiettivi ne ho anch'io, visto che i miei piedi durante il giorno spesso mi portano in giro, ed ho letto da qualche parte che per capire cosa desideri, devi controllare dove ti hanno portato i tuoi piedi....
Dove sono i miei piedi, visto che vivo in un regime democratico e non ho occupazioni lavorative con postazioni fisse, e' un ottimo primo livello di analisi per valutare dove e' il mio cuore, centro dei miei desideri, per la maggior parte nascosti a me stessa.
Ripeto, sono in un bar.
E mi interrogo sugli obiettivi.
Insomma, io, il mio spirito incarnato e la mia anima decisionale, siamo qui.
I miei piedi sono proprio qui, sotto il tavolino, li sento.
La mia mente e' altrove.
Ecco quale dovrebbe essere il mio primo obiettivo.
Tenere ancorata la mia mente nel presente in cui vivo, al presente dove i miei piedi mi accompagnano.
Sto giungendo alla conclusione che vivo veramente una vita immaginaria.
Senza piedi, senza carne, quindi falsa, falsissima.
Figlia della menzogna. Fortuna che e' arrivato Lui, il Forte.
Senno' stavo fresca.
Bah.
A rapporto, da Gesu'
Un sacerdote stava camminando in Chiesa verso mezzogiorno e passando dall’altare decise di fermarsi lì vicino per vedere chi era venuto a pregare.
In quel momento si aprì la porta, il sacerdote inarcò il sopracciglio vedendo un uomo che si avvicinava; l’uomo aveva la barba lunga di parecchi giorni, indossava una camicia consunta, aveva una giacca vecchia i cui bordi avevano iniziato a disfarsi.
L’uomo si inginocchiò, abbassò la testa, quindi si alzò e uscì. Nei giorni seguenti lo stesso uomo, sempre a mezzogiorno, tornava in chiesa con una valigia… si inginocchiava brevemente e quindi usciva.
Il sacerdote, un po’ spaventato, iniziò a sospettare che si trattasse di un ladro, quindi un giorno si mise davanti alla porta della chiesa e quando l’uomo stava per uscire dalla chiesa gli chiese: “Che fai qui?” L’uomo gli rispose che lavorava in zona e aveva mezz’ora libera per il pranzo e approfittava di questo momento per pregare, “Rimango solo un momento, sai, perché la fabbrica è un po’ lontana, quindi mi inginocchio e dico: “Signore, sono venuto nuovamente per dirti quanto mi hai reso felice quando mi hai liberato dai miei peccati… non so pregare molto bene, però ti penso tutti i giorni… Beh, Gesù… qui c’è Jim a rapporto”
Il padre si sentì uno stupido, disse a Jim che andava bene, che era il benvenuto in chiesa quando voleva.
Il sacerdote si inginocchiò davanti all’altare, si sentì riempire il cuore dal grande calore dell’amore e incontrò Gesù. Mentre le lacrime scendevano sulle sue guance, nel suo cuore ripeteva la preghiera di Jim: “Sono venuto solo per dirti, Signore, quanto sono felice da quando ti ho incontrato attraverso i miei simili e mi hai liberato dai miei peccati… non so molto bene come pregare, però penso a te tutti i giorni… Beh, Gesù… eccomi a rapporto!”
Dopo qualche tempo il sacerdote notò che il vecchio Jim non era venuto. I giorni passavano e Jim non tornava a pregare.
Il padre iniziò a preoccuparsi e un giorno andò alla fabbrica a chiedere di lui; lì gli dissero che Jim era malato e che i medici erano molto preoccupati per il suo stato di salute, ma che tuttavia credevano che avrebbe potuto farcela.
Nella settimana in cui rimase in ospedale Jim portò molti cambiamenti, egli sorrideva sempre e la sua allegria era contagiosa.
La caposala non poteva capire perché Jim fosse tanto felice dato che non aveva mai ricevuto né fiori, né biglietti augurali, né visite.
Il sacerdote si avvicinò al letto di Jim con l’infermiera e questa gli disse, mentre Jim ascoltava:“Nessun amico è venuto a trovarlo, non ha nessuno”.
Sorpreso il vecchio Jim disse sorridendo: “L’infermiera si sbaglia… però lei non può sapere che tutti i giorni, da quando sono arrivato qui, a mezzogiorno, un mio amato amico viene, si siede sul letto, mi prende le mani, si inclina su di me e mi dice: “Sono venuto solo per dirti, Jim, quanto sono stato felice da quando ho trovato la tua amicizia e ti ho liberato dai tuoi peccati.. Mi è sempre piaciuto ascoltare le tue preghiere, ti penso ogni giorno…. Beh, Jim… qui c’è GESU’ a rapporto!”
In quel momento si aprì la porta, il sacerdote inarcò il sopracciglio vedendo un uomo che si avvicinava; l’uomo aveva la barba lunga di parecchi giorni, indossava una camicia consunta, aveva una giacca vecchia i cui bordi avevano iniziato a disfarsi.
L’uomo si inginocchiò, abbassò la testa, quindi si alzò e uscì. Nei giorni seguenti lo stesso uomo, sempre a mezzogiorno, tornava in chiesa con una valigia… si inginocchiava brevemente e quindi usciva.
Il sacerdote, un po’ spaventato, iniziò a sospettare che si trattasse di un ladro, quindi un giorno si mise davanti alla porta della chiesa e quando l’uomo stava per uscire dalla chiesa gli chiese: “Che fai qui?” L’uomo gli rispose che lavorava in zona e aveva mezz’ora libera per il pranzo e approfittava di questo momento per pregare, “Rimango solo un momento, sai, perché la fabbrica è un po’ lontana, quindi mi inginocchio e dico: “Signore, sono venuto nuovamente per dirti quanto mi hai reso felice quando mi hai liberato dai miei peccati… non so pregare molto bene, però ti penso tutti i giorni… Beh, Gesù… qui c’è Jim a rapporto”
Il padre si sentì uno stupido, disse a Jim che andava bene, che era il benvenuto in chiesa quando voleva.
Il sacerdote si inginocchiò davanti all’altare, si sentì riempire il cuore dal grande calore dell’amore e incontrò Gesù. Mentre le lacrime scendevano sulle sue guance, nel suo cuore ripeteva la preghiera di Jim: “Sono venuto solo per dirti, Signore, quanto sono felice da quando ti ho incontrato attraverso i miei simili e mi hai liberato dai miei peccati… non so molto bene come pregare, però penso a te tutti i giorni… Beh, Gesù… eccomi a rapporto!”
Dopo qualche tempo il sacerdote notò che il vecchio Jim non era venuto. I giorni passavano e Jim non tornava a pregare.
Il padre iniziò a preoccuparsi e un giorno andò alla fabbrica a chiedere di lui; lì gli dissero che Jim era malato e che i medici erano molto preoccupati per il suo stato di salute, ma che tuttavia credevano che avrebbe potuto farcela.
Nella settimana in cui rimase in ospedale Jim portò molti cambiamenti, egli sorrideva sempre e la sua allegria era contagiosa.
La caposala non poteva capire perché Jim fosse tanto felice dato che non aveva mai ricevuto né fiori, né biglietti augurali, né visite.
Il sacerdote si avvicinò al letto di Jim con l’infermiera e questa gli disse, mentre Jim ascoltava:“Nessun amico è venuto a trovarlo, non ha nessuno”.
Sorpreso il vecchio Jim disse sorridendo: “L’infermiera si sbaglia… però lei non può sapere che tutti i giorni, da quando sono arrivato qui, a mezzogiorno, un mio amato amico viene, si siede sul letto, mi prende le mani, si inclina su di me e mi dice: “Sono venuto solo per dirti, Jim, quanto sono stato felice da quando ho trovato la tua amicizia e ti ho liberato dai tuoi peccati.. Mi è sempre piaciuto ascoltare le tue preghiere, ti penso ogni giorno…. Beh, Jim… qui c’è GESU’ a rapporto!”
Imprevisti e pazienza
Sono le 8:50 del mattino
Giornata pianificata, anche se mi piacerebbe riuscire ad avere un bel piano giornaliero come descritto dal card. Siri...... Vabbe' questa e' un'altra storia....
Devo andare a Lodi, per cui via di corsa.
Ho la Messa h 8, sveglia h 6.10, ringraziamenti, rifaccio casa, oh, che bello! come sono in orario, riesco anche a preparare l'immondizia x il giro di stasera.... Ma... Dove sono i cani? Scappati! ... Mio marito, se lo prendo, con quella sua faciloneria, grrrr... Vabbe', accendo la macchina, nel frattempo, tanto torneranno quando decidono loro..... .. Ma, che succede?... Oh, no!!! Batteria scarica. E adesso? .... Ma uffa!!! Che disdetta!!!
Signore mio, se la pazienza e' quella che dimostro in situazioni di crisi, tanta ne ho e nulla di piu', beh... Vieni tu, Signore, ed abbi pazienza tu in me, perche' io, da sola, esplodo!
Giornata pianificata, anche se mi piacerebbe riuscire ad avere un bel piano giornaliero come descritto dal card. Siri...... Vabbe' questa e' un'altra storia....
Devo andare a Lodi, per cui via di corsa.
Ho la Messa h 8, sveglia h 6.10, ringraziamenti, rifaccio casa, oh, che bello! come sono in orario, riesco anche a preparare l'immondizia x il giro di stasera.... Ma... Dove sono i cani? Scappati! ... Mio marito, se lo prendo, con quella sua faciloneria, grrrr... Vabbe', accendo la macchina, nel frattempo, tanto torneranno quando decidono loro..... .. Ma, che succede?... Oh, no!!! Batteria scarica. E adesso? .... Ma uffa!!! Che disdetta!!!
Signore mio, se la pazienza e' quella che dimostro in situazioni di crisi, tanta ne ho e nulla di piu', beh... Vieni tu, Signore, ed abbi pazienza tu in me, perche' io, da sola, esplodo!
martedì 22 aprile 2014
Una bella giornata
Non si può credere insieme al caso e alla Provvidenza.
Noi crediamo alla Provvidenza e viviamo come se credessimo al caso.
Di qui le incoerenze della nostra vita, le sue cattive agitazioni e le sue cattive passività.
Noi subiamo ciò che non abbiamo scelto....
(... decidiamo NOI cosa è importante per la nostra vita, per la nostra "crescita")
E tuttavia ogni mattina, è questa giornata intera che riceviamo dalle mani di Dio.
Dio ci dà una giornata da Lui stesso preparata per noi.
Non vi è nulla di troppo e nulla di "non abbastanza", nulla di indifferente e nulla di inutile.
E' un capolavoro di giornata, che viene a chiederci di essere vissuto.
Noi la guardiamo come pagina d'agenda, segnata d'una cifra e di un mese.
La trattiamo alla leggera, come un foglio di carta...
Se potessimo frugare il mondo e vedere questo giorno elaborarsi e nascere dal fondo dei secoli, comprenderemmo il valore di un solo giorno umano.
E se avessimo un pò di fede, sentiremmo il desiderio di inginocchiarci dinanzi alla nostra giornata cristiana.
Noi siamo "caricati" di energia senza proporzioni con le misure del mondo: la fede che solleva le montagne, la speranza che nega l'impossibile, la carità che fa bruciar la terra.
Ogni minuto della giornata, ci voglia non importa dove, per fare non importa cosa, permette al Cristo di vivere in noi in mezzo agli uomini.
Allora non è più il caso di calcolare l'efficacia del nostro tempo, se assumiamo umilmente la misura della volontà di Dio.
(Lo zero e l'infinito - Madeleine Delbrel)
Che la morte vi trovi vivi!
Mi ha colpito molto questa frase...
Ma, io, ho mai vissuto? Non mi pare...
Ogni tanto, anzi, mi pare che anche questa mia "passione" per Gesu' altro non sia che desiderio di vivere altro, altrove, un altra vita.
Eppoi, nel NT, e' scritto che Dio e' vita, Dio e' amore.
Quindi.... Io ho mai amato, davvero, in servizio, fuori di me, in "estasi" d'amore verso l'altro visibile, a me prossimo?
No, di questo sono certa.
E me ne dispiace, perche' vuol dire che sto vivendo un surrogato di vita.
E, se muoio, la morte mi trovera' "morta".
A meno che, Lui, nella sua immensa compassione, non volga lo sgurdo su di me e mi doni la vita, quella vera, quella che combatte, quella per cui ogni istante e' come se fosse l'ultimo, di corsa, senza fiato, insomma, la vita che non vuole, non vuole, non vuole morire.
Nonostante tutto.
Nonostante la morte.
Insomma, diventare trasparente a Lui, l'Unico che ha vinto.
Ha combattuto, nel Suo amore per la vita, contro la morte. ed ha vinto.
L'Unico che poteva ed ha voluto. E non e' scontato, per nulla.
E che e' talmente innamorato di me, di noi, che dona la vita a chi crede in Lui.
Dona a chi non teme, a chi si abbandona al Suo abbraccio amante.
Anche perche', io penso, cosa c'e' da perdere? Nulla.
La morte e' mia, la cosa differente sarebbe la Sua vita.
Un conto, pero', e' "sapere" un conto "conoscere"...
Gesu' abbi compassione di me, tu che hai compassione dell'uomo.
Ma, io, ho mai vissuto? Non mi pare...
Ogni tanto, anzi, mi pare che anche questa mia "passione" per Gesu' altro non sia che desiderio di vivere altro, altrove, un altra vita.
Eppoi, nel NT, e' scritto che Dio e' vita, Dio e' amore.
Quindi.... Io ho mai amato, davvero, in servizio, fuori di me, in "estasi" d'amore verso l'altro visibile, a me prossimo?
No, di questo sono certa.
E me ne dispiace, perche' vuol dire che sto vivendo un surrogato di vita.
E, se muoio, la morte mi trovera' "morta".
A meno che, Lui, nella sua immensa compassione, non volga lo sgurdo su di me e mi doni la vita, quella vera, quella che combatte, quella per cui ogni istante e' come se fosse l'ultimo, di corsa, senza fiato, insomma, la vita che non vuole, non vuole, non vuole morire.
Nonostante tutto.
Nonostante la morte.
Insomma, diventare trasparente a Lui, l'Unico che ha vinto.
Ha combattuto, nel Suo amore per la vita, contro la morte. ed ha vinto.
L'Unico che poteva ed ha voluto. E non e' scontato, per nulla.
E che e' talmente innamorato di me, di noi, che dona la vita a chi crede in Lui.
Dona a chi non teme, a chi si abbandona al Suo abbraccio amante.
Anche perche', io penso, cosa c'e' da perdere? Nulla.
La morte e' mia, la cosa differente sarebbe la Sua vita.
Un conto, pero', e' "sapere" un conto "conoscere"...
Gesu' abbi compassione di me, tu che hai compassione dell'uomo.
La compagnia
Essere in compagnia e' qualcosa che riscalda il cuore.
Essere certi della compagnia del mondo invisibile,
a partire da mio Angelo, alla mia destra, voglio sia il mio essere.
Ma non e' facile.
Direi proprio per nulla.
Anzi, pare un'utopia.
Ma voglio provarci.
Un po' come ragionare in termini di obiettivi.
Il mio obiettivo di M/L periodo e' arrivare a essere certa del mondo invisibile.
Anche perche', a naso, sembra un posto pazzesco.
Essere certi della compagnia del mondo invisibile,
a partire da mio Angelo, alla mia destra, voglio sia il mio essere.
Ma non e' facile.
Direi proprio per nulla.
Anzi, pare un'utopia.
Ma voglio provarci.
Un po' come ragionare in termini di obiettivi.
Il mio obiettivo di M/L periodo e' arrivare a essere certa del mondo invisibile.
Anche perche', a naso, sembra un posto pazzesco.
Il libro
Come un libro, sono come un libro.
In cui io, gli altri, Dio, ognuno scrive la sua storia.
Dovrei proprio imparare a rileggermi ogni sera,
per conoscere cosa e' stato scritto.
Non c'e' nulla di piu' stolto che avere tra le mani un libro e sfogliare le pagine senza leggere cosa c'e' scritto.
Anche perche' non ho altri libri in mano.
In cui io, gli altri, Dio, ognuno scrive la sua storia.
Dovrei proprio imparare a rileggermi ogni sera,
per conoscere cosa e' stato scritto.
Non c'e' nulla di piu' stolto che avere tra le mani un libro e sfogliare le pagine senza leggere cosa c'e' scritto.
Anche perche' non ho altri libri in mano.
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