1 – Presso al Sepolcro Maria Maddalena cercava Gesù; era in pianto, inginocchiata.
Tanto era il suo dolore che nemmeno gli Angeli potevano lenirne la
pena;
né il vostro dolce splendore, Arcangeli luminosi, bastava a consolarla.
Voleva vedere il Signore degli Angeli, recarselo via, lontano, sulle
braccia.
2 – Al santo Sepolcro, rimasta l'ultima, Maria era lì, assai prima
dell'alba;
e venne il suo Dio, velando la propria luce: né lei poteva vincerlo in
amore
Mostrandole allora il suo Volto benedetto, subito fiottò dal suo Cuore
una parola sola,
in un mormorio il dolce nome di
Maria
E le rese la pace, la felicità.
3 – Un giorno, mio Dio, come la Maddalena , ho voluto vederti,
avvicinarmi a te;
e tuffando lo sguardo nell'immensa pianura e cercandone il Re e il
Signore, gridai,
verso l'onda, l'azzurro stellato, e il fiore e l'uccello:
Se io non vedo Iddio, stupenda natura, tu non sei nient'altro per me
che uno sterminato sepolcro.
4 – Io ho bisogno di un cuore ardente di tenerezza, a mio eterno,
inalienabile sostegno:
cui tutto sia caro di me, che ami anche la mia debolezza, e mai
m'abbandoni, né giorno né notte.
Non ho potuto trovare creatura capace d'amarmi sempre, e senza mai
morire:
Io ho bisogno di un Dio che assunta la mia natura, mi si faccia
fratello e capace del mio soffrire.
5 – E mi hai inteso, mio Sposo che io amo…
Per rapire il mio cuore ti sei fatto mortale e, supremo mistero, hai
dato il tuo sangue:
e ancora, per me, vivi sull'altare.
Se non posso vedere la luce del tuo volto , né udire quella voce grave
di dolcezza,
posso, o mio Dio, vivere della Grazia, e riposare sul tuo Sacro Cuore!
6 – Cuor di Gesù, tesoro di tenerezza, mia gioia e sola speranza,
tu che sapesti benedire e rallegrare la mia gioventù,
resta con me fino alla mia ultima sera.
Signore, a te solo ho dato la mia vita, e tu solo conosci tutti i miei
desideri.
Ed io voglio perdermi, o Cuore di Gesù, nella tua sempre infinita
bontà.
7 – Davanti ai tuoi occhi, so bene, nessuna delle nostre giustizie ha
valore;
e io voglio gettar nel tuo Cuore divino i miei sacrifici, per dar loro
un valore.
Tu non trovasti nemmeno i tuoi angeli senza macchia;
dettasti la tua legge tra i fulmini.
Ed io mi nascondo nel tuo sacratissimo Cuore, e non tremo:
tu la mia virtù!
8 – Per contemplare la tua gloria, lo so, bisogna passar tra le fiamme:
ed io, io eleggo per mio purgatorio il tuo amore ardente, o Cuore del
mio Dio!
lasciando la vita quest'anima esiliata vorrebbe compiere un atto di
puro amore,
eppoi, volando in cielo, mia patria, entrarti diritta in Cuore!
Ottobre 1895
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