Ergo che senza di Lui tutto e' illusione, devo imparare, veramente, ad ascoltare la Sua voce.
Che non e' la sola, altre voci confondono, rimbombano, spingono all'azione, attraggono, creano tensione, illudono appunto.
Oggi la lettura, Parola di Dio, dava suggerimenti per riconoscere, come pecore docili, il proprio Pastore, e fuggire dagli impostori, ladri e briganti:
1. Gesu' entra, non irrompe. Bussa, non sfonda. Alla porta del mio cuore mi suggerisce di guardare fuori, l'inverno e' passato, la primavera e' arrivata
2. Il guardiano riconosce Gesu'. La mia coscienza riconosce la Verita', la Vita, quando essa parla.
3. Gesu' mi chiama per nome. Conosce la mia storia. Le mie delusioni, le mie ferite, le mie difficolta', le mie paure. E mi interpella. Non mi violenta. Parla con me. Mi fa riposare nell'ovile e mi accompagna quando devo uscirne. Non mi lascia sola, ma mi precede, mi guida, Lui conosce la strada.
4. Mi interpella, ma regala la vita. In abbondanza. Per discernere, quindi, valutare se cio' che ascolto e mi induce ad agire produce vita o produce morte. Anticipare la valutazione dell'azione, perche' l'intenzione sia di obbedire alla vita. Poi cio' che succede e' di Gesu'. Lui conduce, non io.
Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto.12Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. 13Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna.
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