…..
non tener conto di una realtà dimenticata, tolta la quale tutto il castello del
dogma cattolico crolla miseramente: mi riferisco al dramma del peccato originale, che ha inferto una ferita nella
natura dell’uomo (uomo nel senso di umanità: il peccato originale ce l’hanno
anche le donne).
Anzi,
le ferite sono quattro: l’uomo
non è naturalmente buono, ma naturalmente cattivo (lascio a chi vuole di credere alla
storiella roussoniana del buon selvaggio; io preferisco attenermi alla storia
di Adamo ed Eva).
–
L’uomo è ignorante: la sua intelligenza è destituita
dall’ordinamento naturale alla Verità, per cui si trova in una sorta di
accecamento intellettuale che gli fa abbracciare l’errore molto più facilmente
della verità (vulnus ignorantiae);
–
l’uomo è malizioso: la sua volontà invece di ricercare
il Vero Bene insegue beni apparenti e fallaci (vulnus malitiae);
–
l’uomo è debole: alla disposizione ad affrontare le
cose ardue si è sostituita una debolezza che fa andare sempre al più facile
(vulnus infirmitatis);
–
l’uomo è attratto dalla
dilettazione sensibile:
i sensi, invece di essere sottomessi docilmente alla ragione, ricercano il
piacere anche oltre i limiti dettati dalla ragione stessa (vulnus
concupiscientiae).
Rimedio
a queste quattro ferite sono la pratica costante delle quattro virtù cardinali
di prudenza, giustizia, fortezza e temperanza.
Ma
la medicina suprema è la
Grazia di Nostro Signore Gesù Cristo,
cooperando alla quale i poveri figli di Eva possono sperare di diventare un
tantinello migliori e forse anche dei santi: sissignori, i santi sono fatti
della nostra stessa pasta. Però, con l’aiuto di Dio, hanno pedalato
costantemente in salita. Ma tutto questo chi lo dice ancora, chi lo predica
ancora?
(preso qui)
Nessun commento:
Posta un commento