«Pregherò
per te».
Ho
mai udito parola umana che giunga da più lontano? Giunge dalla confluenza di Dio e dell’uomo.
Tu rispondi di me davanti a Colui che è tutto e che è anche me stesso.
La preghiera per il prossimo è come un aspetto inverso del martirio: la preghiera fa dell’uomo che prega un testimonio, la cauzione di un altro uomo davanti a Dio.
Sei più vicino a me di quanto lo sia io stesso, perché sei tra Dio e me.
Sei come un baluardo innalzato contro la sua giustizia e un varco aperto sul suo amore.
Nel cuore della dolce e mortale lotta tra l’uomo e la sua fonte, tu combatti al mio posto.
Il tuo amore temerario si è infiltrato nella scissura stessa che mi separa dal centro, nel vuoto scavato dalla mia ribellione e dalla mia viltà.
Tra quali pietre hai posto la tua anima!
Sembri volgermi il dorso e invece il tuo volto è esposto, per me, ai colpi diretti, ai richiami dell’ignoto; non mi parli, ma parli di me al silenzio.
Pregare per qualcuno è come aderire, al tempo stesso, a Dio e all’uomo, è come realizzare il perfetto equilibrio tra questi due amori.
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