giovedì 23 luglio 2015

Emmanuel Mounier



"Accettare la volontà di Dio non significa umanizzare l’amore soprannaturale della
sofferenza e della rinuncia, significa invece accettarla in qualsiasi modo essa si manifesti,
anche se dovesse essere conforme ai miei desideri umani; nemmeno il sacrificio deve venire prima; bisogna essere preparati a tutto, anche alla felicità. È in questo modo che si santifica la felicità" (lettera del 12 febbraio 1933).

Lettere sul dolore, Emmanuel Mounier

martedì 21 luglio 2015

Valutare in modo retto

Come valutare?
Valutazione evento/ accadimento/ novita' / annuncio
Propone vita? E' vitale? E' espansivo?
Attenzione: ricordare la Croce/Morte/Risurrezione, attraverso cui tutto devo far passare, e' il mistero del mondo, il mistero salvifico, di trasformazione, di risurrezione.
La valutazione prevede lo stare e l'attesa, non e' immediata. 
Atto di fede in cio' che viene, non in cio' che e' stato.
Richiede curiosita', disponibilita', obbedienza, desiderio di andare oltre il gia' visto, gia' conosciuto, oltre la riduzione alla propria storia di esperienze passate.
Credere che e' possibile altro. Molto altro.

Richiede l'andare a vedere, fare esperienza, essere mossi da curiosita' benefica.
La fede: credi in cio' che non vedi, vedrai cio' che hai creduto.

Poi avviene, nella misura della propria apertura, accoglienza.

Esempio: il sorgere del sole e' un accadimento quotidiano, ma non scontato.
Promette vita, ma deve essere accolto l'annuncio, essere curiosi di andare a vedere cosa accadra', come bambini
Poi accade. Cosa? La sera, fondamentale andare a cercare le tracce della storia vissuta con Nostro Signore, che e' sempre con me. Li' scopriro' e gustero' l'esperienza, che diverra' parte della mia verita'.
Ed il domani avra' una me portatrice di una verita' trasformata dall'incontro e dall'accoglienza del mio ieri.
La mia verita', la mia esperienza.
Finche' Lui, che e' Verita', sara' la mia esperienza. E la mia verita' sara' Lui, per la mia parte.
Io in Lui, Lui vivo in me.

Sulla mortificazione

La mortificazione non e' una privazione, ma l'espressione di una scelta.
Tutto e' lecito, ma non tutto giova a me ed al mio destino ultimo: la salvezza della mia anima nella conoscenza della mia sorgente, il Dio Altissimo.
Per ogni cosa, il discernimento a partire dalla mia condizione attuale e dal mio obiettivo, quale scelta mi avvicina di piu'?... 
A naso, guardando la Croce del mio Signore, direi tutto cio' che mi piace e mi solletica e' da guardare con sospetto... Anche in un'ottica di crescita personale non fa una grinza: l'apprendimento, l'attenzione, la consapevolezza si attiva quando esco dalla mia zona di comfort, dalla mia zona di comodita', dalla mia zona di disattenzione, dalla mia zona da pilota automatico.
Basta vedere quando mi capita di passare fuori il we... Anche dormissi in un letto posto a 1 km da dove e' il mio, la vita assume un sapore completamente diverso, l'attenzione e' a mille, la vita pare piu' densa....
Quindi mortificare non e' provarsi di cio' che piace, ma allenarsi ad essere esploratori del piu' bello, di cio' che mi puo' piacere di piu' di quanto gia' conosco.


domenica 19 luglio 2015

Santa Macrina - preghiera

Tu, o Signore, distruggesti per noi la paura della morte.
Tu rendesti per noi inizio della vera vita la fine dell'esistenza di quaggiù.
Tu per qualche tempo fai riposare nel sonno i nostri corpi e li svegli di nuovo al suono dell'ultima tromba.
Tu dai in deposito alla terra, la nostra terra che plasmasti con le tue mani e di nuovo fai rivivere ciò che ci hai dato, trasformando con l'immortalità e la grazia quello che in noi è mortale e deforme.
Tu ci salvasti dalla maledizione e dal peccato, diventando per noi l'una e l'altro.
Tu schiacciasti le teste del serpente, che attraverso l'abisso della disobbedienza afferrò l'uomo nelle sue fauci.
Tu ci apristi la strada della resurrezione, spezzando le porte dell'inferno e rendendo impotente colui che dominava sulla morte.
Tu desti a coloro che ti temono come vessillo il segno della santa croce, per distruggere l'avversario e rendere sicura la nostra vita.
O Dio eterno, verso il quale mi sono slanciata fin dal seno di mia madre, che la mia anima amò con tutta la sua forza, al quale consacrai e la mia carne e il mio spirito dalla mia giovinezza fino ad ora, tu mettimi accanto un angelo  luminoso che mi conduca per mano al luogo del refrigerio, dove si trova l'acqua del riposo, presso il seno dei santi patriarchi.
Tu che hai spezzato la spada fiammeggiante e hai restituito al Paradiso l'uomo che è stato crocifisso insieme a te, e che si era affidato alla tua misericordia, anche di me ricordati nel tuo regno, perchè anche io sono stata crocifissa insieme a te, io che ho inchiodato le mie carni per rispetto religioso di te e che ho temuto i tuoi giudizi.
Non mi separi dai tuoi eletti l'abisso spaventoso; non si frapponga il Maligno sul mio cammino; non venga scoperto davanti ai tuoi occhi, il mio peccato se, ingannata dalla debolezza della mia natura, ho peccato con la parola,con le azioni e con il pensiero.
Tu che hai sulla terra il potere di rimettere i peccati, perdonami affinchè io possa avere ristoro e perchè venga trovata al tuo cospetto, nel momento in cui vengo spogliata del mio corpo, senza macchia, nella forma della mia anima, ma che il mio spirito, perfetto ed immacolato, venga accolto nelle tue mani come incenso di fronte a te.